
Sabato prossimo 30 aprile si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare di Sondrio. Sarà la prima successiva alla trasformazione della banca in Spa, come previsto dalla riforma voluta dal Governo Renzi. C’erano stati diversi ricorsi, fino all’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato. Dopo 151 anni di storia si è arrivati così all’assemblea della Società per azioni che vede in corsa due compagini.
Assogestioni presenta una lista di cinque candidati, in contrapposizione alla Lista 1 dell’attuale Consiglio di amministrazione. Nomi di professionisti indipendenti in grado di garantire - secondo chi promuove la lista - un’accelerazione e una visione nuova.
Sembra, invece, richiamare alla cautela e ai fatti Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato dal 2012 della Banca Popolare di Sondrio. "La logica dell’interventismo e del profitto va bene, ma va coniugata, non contrapposta, alla prospettiva del cliente, alla qualità dei servizi offerti e all’attenzione verso i territori di radicamento. Proporre qualità ha sempre un ritorno nel conto economico. Anche quest’anno ne abbiamo avuto prova. Non è necessariamente vero il viceversa".
E a dargli ragione sembrano esserci non solo i risultati - nel 2021 sono stati registrati profitti record per la PopSo e dividendi cospicui - ma anche l’apprezzamento che da più parti, non solo in Valtellina, la banca riceve da clienti e mercato. "Se siamo ora, come ci viene ampiamente riconosciuto, una banca “ambita” da molti in Italia e all’estero - aggiunge il direttore generale Pedranzini - è anche merito di chi ha sempre lavorato con abnegazione nell’interesse di tutti i soci, ora azionisti. Stiamo lavorando al cambiamento senza rinnegare questi successi e questo modo virtuoso di fare banca".
"La lista del Consiglio – conclude - candida l’attuale presidente professor Venosta: farne a meno significherebbe perdere la preziosa esperienza accumulata nel tempo e la capacità di comprendere il territorio che solo chi ha vissuto per la banca e con la banca in questi ultimi complessi anni può capire. La lista proposta dal Cda, inoltre, introduce nuove professionalità e competenze. In banca è già in corso una significativa trasformazione, ci si sta attrezzando per il futuro e per garantire il proseguimento di questi successi. Serve ora mantenere compattezza e capacità di guida in un momento delicato di grandi cambiamenti e di importanti decisioni".
Una chiamata al voto a favore della continuità è arrivata anche dall’economista Marco Vitale, da sempre contrario alla riforma Renzi e da Tiziano Maffezzini, presidente Uncem Lombardia.Carlalberto Biasini