L’ex sindaco di Sondalo: "L’ospedale Morelli diventerà una medicheria"

Luigi Grassi, dopo il piano redatto dal Politecnico di Milano per i nosocomi di Valtellina e Valchiavenna

Al centro l'ex sindaco di Sondalo Luigi Grassi

Al centro l'ex sindaco di Sondalo Luigi Grassi

Sondalo (Sondrio), 20 ottobre 2019 - «Il «Morelli» relegato al ruolo di medicheria. E la sua fine non sarà altro che l’anticipo del tracollo di quella sanità di montagna che, purtroppo solo a parole, si voleva valorizzare». È duro l’attacco dell’ex sindaco di Sondalo ed ex presidente della Conferenza dei sindaci Luigi Grassi, che commenta, pur non avendo ancora avuto la possibilità di visionarlo integralmente, lo studio realizzato dal Politecnico di Milano e presentato alla fine della scorsa settimana ai primi cittadini ed amministratori della provincia di Sondrio. «Sono state confermate tutte le indiscrezioni trapelate in queste settimane sui giornali – spiega Grassi, che ha affidato anche a Facebook la sua decisa presa di posizione -. In attesa di conoscere i dettagli di questo Piano, che si annuncia già inefficace per la sanità di montagna e devastante per l’ospedale Morelli, si riscontra che il documento è stato consegnato ai sindaci solo giorni dopo la presentazione da parte del Politecnico e degli assessori regionali. Signori della Regione, signori dirigenti, abbiate un po’ di rispetto, almeno dei sindaci. Ci si deve aspettare di tutto, è vero, da chi lascia morire una stazione sciistica come Santa Caterina Valfurva – la frecciata lanciata dall’ex sindaco Grassi - ma abbiate, almeno,un minimo di decenza».

Poi, Luigi Grassi entra nel merito dello Studio del Politecnico, che ha disegnato una mappa del futuro sistema sanitario in Valtellina e Valchiavenna: un solo ospedale hub di secondo livello, l’ospedale di Sondrio, all’interno del quale siano presenti tutti i reparti e le specialità; poi, un ospedale dedicato ai malati acuti, il «Morelli», un presidio montano caratterizzato da specializzazioni quali la Traumatologia, l’Unità spinale e la Pneumologia, solo per citarne alcune; infine, i due presidi di Morbegno e Chiavenna «ospedali di comunità», per affrontare i bisogni legati alle criticità, dedicati in particolare ai pazienti subacuti e alle visite ambulatoriali.

«In attesa di leggere e commentare questo piano dico ai miei concittadini di Sondalo, che mi leggono, di non lasciarsi lusingare troppo dalle edulcorate notizie che riportano i giornali – afferma Grassi - perché un Dipartimento di emergenza della montagna (nuova sigla per giustificare il trasferimento del Dipartimento Dea a Sondrio) senza l’attività chirurgica è una medicheria. Così l’avrebbero chiamata, più seriamente, qualche anno fa. Se fosse confermato tutto ciò che si legge, seppur annunciato con entusiasmo ed enfasi, per Sondalo sarà la fine che anticiperà un tracollo della sanità di montagna, a tutto vantaggio di Gravedona (ospedale privato, ndr.), mica di Sondrio. La sanità di montagna autonoma, dicevano». Nei giorni scorsi i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) hanno chiesto un tavolo al presidente della Provincia, Elio Moretti, per chiarire alcune scelte che non sarebbero chiare.