Ospedale 'Morelli, Saporito nel mirino

I sindaci dell’alta Valtellina chiamano in causa il direttore generale per ripristinare le attività come prima dell’emergenza Coronavirus

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Non usano mezzi termini i sei sindaci dell’Alta Valle e il Comitato a difesa della Sanità di Montagna: il direttore generale dell’Asst Tommaso Saporito starebbe disattendendo alle promesse fatte dai vertici regionali in merito alla ripresa delle attività ospedaliere al Morelli.

"Da informazioni attendibili e notizie precise e puntuali – sottolineano dall’Alta Valle - si sta constatando che Saporito non sta attendendo agli indirizzi, che l’assessore alla sanità Giulio Gallera, unitamente al presidente regionale Attilio Fontana, hanno comunicato relativi all’immediato trasferimento delle unità chirurgiche e del servizio di urgenza-emergenza dall’ospedale di Sondrio al Morelli, cosi da ripristinare la situazione pre-Covid-19". Lo scorso 11 giugno, in effetti, i vertici regionali avevano garantito il ritorno, in tempi certi e brevi, di tutte le funzioni ospedalieri al Morelli, trasferiti – si augurano sindaci e attivisti solo momentaneamente – presso l’ospedale di Sondrio a causa dell’emergenza. "Oltre a non assistere a nessun passo concreto che possa far intravedere un, quantomeno, graduale ritorno alla situazione "pre-Covid" – denunciano ancora - lo scenario è addirittura peggiorato: il direttore, infatti, sta mettendo in atto una serie di gravi azioni a depotenziamento del Morelli, smentendo completamente assessore e presidente e a discapito di una risposta sanitaria efficace ed efficiente". A venire penalizzata non sarebbe solamente l’alta Valtellina, ma anche l’intero dipartimento di emergenza urgenza e l’Unità Spinale unipolare che ancora attenda la risoluzione della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che ne ha riconosciuto l’importanza e la centralità. "Richiesta precisa dell’operato del direttore verrà formalizzata immediatamente con nota scritta – concludono amministratori ed attivisti - Nell’eventualità del perdurare di una situazione di gravità come quella attuale, ci riserviamo di attuare tutte le azioni volte a garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini, secondo i parametri dei livelli essenziali di assistenza". Michele Broggio