Sondrio: orsi a spasso per i monti, le paure e la favola

Veri e presunti avvistamenti in Valtellina. Gli esperti: presenza confermata da dieci anni, ma è un animale schivo ed evita l’uomo

Un orso su un sentiero di montagna

Un orso su un sentiero di montagna

Sondrio, 10 settembre 2020 - L’orso in Valtellina tra avvistamenti veri e presunti. In quest’ultimo periodo è tornata prepotentemente alla ribalta, soprattutto dopo l’avvistamento di un orso a Livigno e l’uccisione di alcune pecore nella zona della Val Grosina e del Mortirolo, la problematica riguardante i possibili pericoli, per la popolazione e per gli ovocaprini, derivanti dalla presenza nelle zone montuose della provincia di Sondrio di questo animale carnivoro di grande stazza, golosissimo anche di miele.

Il plantigrado è presente da anni sull’arco alpino, soprattutto dopo i primi anni del 2000 quando in Trentino vennero introdotti 10 orsi provenienti dalla Slovenia proprio in un’operazione di ripopolamento. Ora in Trentino ce ne sarebbero circa 70, alcuni di loro sconfinano e scorrazzano per le vette e i sentieri di alta montagna di Valtellina e Valchiavenna,. Non è un mistero. "L’orso – come ha ricordato Maria Ferloni, tecnico faunistico e responsabile della sezione Caccia della Provincia di Sondrio – transita sulle montagne valtellinesi da oltre 10 anni. È dal 2007 che, per esempio, si segnalano passaggi di orsi nella zona del Mortirolo e in Alta Valle".

L’unico avvistamento accertato, in quest’ultimo periodo, è quello avvenuto a metà maggio a Livigno quando il plantigrado si fece un giretto di notte, rovistò in un cassonetto, senza toccare capre e pecore nei recinti della zona, e poi se ne andò via. Qualcuno ha imputato l’uccisione di una decina di capre e pecore sul Mortirolo ad un orso ma non ci sono certezze. Ma cosa si potrebbe fare per proteggere allevamenti di ovocaprini e alveari? "La soluzione più efficace è la recinzione elettrificata, costituita da 4/5 fili per almeno 120 centimetri di altezza. È efficace al 99.9%". E a questo proposito Regione Lombardia ha istituito l’anno scorso un bando per rimborsare totalmente agli allevatori il costo della recinzione elettrificata. E la Provincia di Sondrio sta pensando di attivare un bando per dare dei contributi proprio per la costruzione di queste recinzioni. Quel che è certo è che gli orsi non costituiscono un pericolo per l’uomo anche perché l’animale potrebbe attaccare le persone solo se vedesse in pericolo la propria prole (a spasso, diciamo così, con mamma orsa). "Ma in Valtellina sono stati segnalati solo (pochissimi) orsi maschi e nessuna femmina". Si tratta quasi esclusivamente di maschi in dispersione, che hanno frequentato il settore lombardo dell’Adamello, le Orobie, la Valtellina e l’Alto Garda, facendo poi ritorno in territorio trentino o finendo addirittura vittime di morti naturali, decessi accidentali.

Per questo la presenza della specie in Lombardia è da considerarsi ancora sporadica e variabile soprattutto in relazione agli spostamenti stagionali degli animali dal Trentino occidentale in cerca di cibo. Per gestire al meglio la presenza sul territorio, sempre Regione Lombardia ha disposto un’attività di monitoraggio costituita da ricerca e raccolta di segni di presenza, fototrappolaggio e analisi del Dna. Questo consente di avere una mappatura delle “incursioni” e ad oggi i dati sono più che confortanti. I residenti e gli appassionati di alta montagna possono effettuare escursioni in tutta tranquillità. "L’orso è un animale timido e schivo, ha paura dell’uomo ed è per questo che predilige le escursioni notturne".