Sondrio, l'ufficio Caccia provinciale: "L’orso non è pericoloso, basta usare le reti"

La responsabile Maria Ferloni: "Non attacca l’uomo". Le barriere elettrificate per proteggere alveari e bestiame sono rimborsate

L'orso non sarebbe una minaccia per le persone

L'orso non sarebbe una minaccia per le persone

Sondrio, 2 luglio 2020 - L’orso si aggira in provincia di Sondrio ma sicuramente non è una minaccia per le persone e, con i dovuti accorgimenti, nemmeno per alveari e allevamenti. Molti amministratori hanno chiesto aiuto alle istituzioni per riuscire a rendere “innocui” i (pochi) plantigradi presenti in Valtellina e Valchiavenna. Ma qual è la reale situazione in provincia di Sondrio? L’abbiamo chiesto a Maria Ferloni, la responsabile dell’ufficio Caccia della Provincia di Sondrio. "Innanzitutto è bene tranquillizzare un po’ tutti – dice Maria Ferloni –, noi monitoriamo da 13 anni la presenza dell’orso in Valtellina e finora non ci sono mai stati segnalati contatti ravvicinati tra il plantigrado e l’uomo. In Valtellina c’è stata una ventina di avvistamenti, attualmente la presenza è veramente sporadica e solo di orsi adulti maschi. L’orso ha paura dell’uomo e quindi tende a scappare… Voglio ricordare a tutti che laddove si verificassero comportamenti potenzialmente pericolosi di un orso, saremmo pronti a monitorare immediatamente la situazione".

L’orso “attacca” alveari, pecore e ovicaprini. Quali i rimedi più efficaci? "Il rimedio più efficace è quello di allestire una recinzione elettrificata, magari con 4-5 fili e con un’altezza almeno di 120 centimetri. L’orso tocca il filo, prende una scossa, si spaventa e se ne va all’istante. È una protezione efficace al 99.9 per cento". A questo proposito la Regione l’anno scorso ha istituito un bando per rimborsare totalmente agli allevatori il costo di questa recinzione. La Provincia ora è pronta a valutare contributi a favore di agricoltori hobbisti che non possono accedere ai contributi per l’acquisto di recinzioni elettrificate.