MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Morto in casa di riposo, la difesa della sorella: "Fu un suicidio"

Pronta la perizia dei legali della donna accusata di aver ucciso il fratello

Anna Forni, 70 anni, il giorno dell’udienza di convalida del suo arresto

Sondrio, 23 gennaio 2021 - Anna Forni, 70 anni, residente a Milano, ma domiciliata da oltre un anno a Sondrio presso la Fondazione Longoni, per assistere il fratello gravemente malato, viene tratta in arresto, nel gennaio del 2019, dai carabinieri di Sondrio, dove si è personalmente recata a denunciare il decesso del fratello. "L’ho trovato in fin di vita", dice al piantone. L’accusa formulata dal sostituto procuratore, Maria Lina Contaldo della Procura del capoluogo valtellinese, è quella di omicidio volontario aggravato nei confronti del fratello Alberto Forni, quasi 80enne. Secondo le indagini lo avrebbe soffocato con un sacchetto e uno straccio, mentre era agonizzante dopo un tentativo di suicidio, non il primo episodio, messo in atto mediante autoingestione di molti medicinali e psicofarmaci, in quanto molto malato. Pertanto la Forni rischia una condanna sino a 30 anni di reclusione. 

La pensionata ha nominato difensori di fiducia gli avvocati Paolo e Nicola Marchi del Foro di Sondrio i quali contestano, in radice, "il nesso causale tra la condotta della nostra assistita e l’evento morte. Il decesso del fratello è riconducibile, secondo le risultanze del nostro perito, alla sola assunzione di medicinali". Dopo essersi costituita in caserma, la pensionata, quel tragico giorno, viene trasferita nella Casa Circondariale di Como. Su istanza della difesa la signora Forni, dopo una decina di giorni dietro le sbarre, lascia il carcere Bassone per essere posta agli arresti domiciliari all’interno di una propria abitazione nel capoluogo della Valtellina. 

Nel frattempo la Procura, avviate le indagini, dispone, tra l’altro, l’autopsia sul cadavere del quasi ottantenne Alberto a cui ha partecipato anche il consulente di parte della difesa, dottor Maurizio Robustelli Della Cuna, e procede poi ad una serie di sequestri, oltre che a fare svolgere diversi esami ai carabinieri del Ris di Parma nell’alloggio teatro della tragedia. Successivamente, dopo circa un anno, vengono revocati anche gli arresti domiciliari e l’indagata Forni viene liberata e sottoposta alla misura restrittiva più soft dell’obbligo di dimora nel Comune di Sondrio. A seguito di richiesta di rinvio a giudizio formulata dal magistrato Contaldo si è tenuta, nella mattinata di giovedì, davanti al Gup Antonio De Rosa, l’udienza preliminare. In tale sede la difesa ha chiesto ed ottenuto di procedere con rito abbreviato. 

Il giudice ha acquisito alcuni documenti prodotti dagli avvocati Marchi, tra cui la perizia medico legale del perito di parte della difesa, Maurizio Robustelli Della Cuna sulla persona del defunto Alberto Forni, e ha rinviato per la discussione del processo all’udienza del prossimo 6 maggio.Il giudice De Rosa ha, inoltre, revocato ogni misura cautelare nei confronti dell’imputata.