Oltre il gioco: la nuova vita di Campione

Il paese cerca un’economia parallela al casinò. E molti ex dipendenti provano la strada del commercio

Migration

di Roberto Canali

Anche adesso che il Tribunale di Como si è pronunciato e la Casinò Campione d’Italia Spa è stata ammessa al concordato preventivo una cosa è chiara: il futuro del paese non potrà più essere delegato solo all’industria del gioco d’azzardo. Occorre creare un’economia alternativa e puntare sul commercio e sul turismo, quello che a Campione praticamente non si è fatto negli ultimi novant’anni. A dare il buon esempio ci hanno pensato alcuni ex-dipendenti del casinò che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e investire i loro risparmi per aprire delle attività in proprio. "Il casinò è un pezzo della mia vita, ci ho lavorato per diciassette anni come croupier – racconta Gloria Caslini –. Poi le cose hanno iniziato ad andare male, per anni abbiamo rinunciato a parte del nostro stipendio lavorando in solidarietà, ma anche quello non è bastato e quando tre anni fa hanno messo i sigilli e chiuso tutto ci siamo trovati in mezzo a una strada". Per un anno e mezzo Gloria ha manifestato in piazza, proprio di fronte alla casa da gioco chiusa, insieme ai suoi colleghi, poi ha deciso di rimettersi in gioco. "Con qualche aiuto ho preso in affitto questo piccolo negozio e il 14 dicembre scorso è iniziata l’avventura di Pan&Olio – prosegue – Sono partita bene, insieme all’olio vendo prodotti di qualità liguri e il Natale scorso in tanti sono venuti qui per i loro regali. Purtroppo non è facile avere continuità, il paese è piccolo e in più da quando facciamo parte delle’UE le pratiche doganali da adempiere sono imponenti". Per far arrivare la merce dall’Italia a Campione occorre affidarsi a spedizionieri specializzati. "Siamo all’assurdo che se un cliente svizzero ci ordina delle bottiglie dobbiamo dirgli di passare e ritirarsele da solo – spiegano Paolo Bortoluzzi e Claudio Padula, anche loro ex dipendenti del casinò e ora titolari del winebar – enoteca WineOut in piazza Roma – Altrimenti anche per andare a Bissone saremo costretti a compilare i moduli necessari per una spedizione internazionale". Non è l’unico problema a Campione dove gli affitti continuano a rimanere altissimi perché tanti immobili sono stati trasformati in studi di avvocati e professionisti, comaschi e varesini, che aprono qui pur di godere delle agevolazioni fiscali. "È dura tirare avanti, di persone in giro se ne vedono poche – conferma Marcello Abate che ha aperto un negozio di animali, "La ciotola", dopo aver lavorato per trent’anni nella casa da gioco – In questi mesi ho lavorato grazie al passaparola, è stata dura. Anche i piccoli negozi per poter decollare hanno bisogno del Casinò, speriamo riapra al più presto".