
Discesa libera sulla pista Stelvio
Bormio (Sondrio) - Interventi per l’ampliamento dello ski-stadium di Bormio, ritenuto troppo piccolo, quindi non idoneo a ospitare una kermesse olimpica, e altri per adeguare la parte finale della mitica pista Stelvio (teatro delle più importanti gare di sci alpino), sempre nella località dell’Alta Valtellina. Sono queste le opere fondamentali per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 in Valle, oltre ad alcuni interventi di adeguamento in programma a Livigno, l’altro importante centro della provincia di Sondrio che ospiterà una significativa fetta della rassegna a cinque cerchi. Le autorità pubbliche locali assicurano che la salvaguardia dell’ambiente sarà una delle priorità, ma le associazioni ecologiste qualche timore, in proposito, l’hanno già espresso.
Ma fra le opere, per un investimento pubblico di circa 56 milioni, ci sono anche ampliamenti di parcheggi alla base degli impianti di risalita, nuovi ponti e consolidamento di altri, strutture paravalanghe, potenziamenti nella viabilità stradale provinciale (come la tangenziale di Tirano) e di quella ferroviaria. A proposito dei collegamenti, su rotaia, nei giorni scorsi, è stato annunciato l’acquisto di una nuova flotta di treni che sarà disponibile prima del via dell’evento, proprio per agevolare anche i trasferimenti da Milano dei turisti che vorranno assistere alla manifestazione internazionale. Ma, ovviamente, non si deve perdere tempo.