Fulvio D’Eri
Cronaca

Scavi archeologici a Piuro, una torre simbolo di centro di potere per la Pompei delle Alpi

La zona era un importante centro di lavorazione della pietra ollare. Dopo l’estate un libro e studi paleobotanici per scoprire com’era l’ambiente della Valchiavenna mille anni fa

Gli archeologi al lavoro. Una frana seppellì tutto il 4 settembre del 1618

Gli archeologi al lavoro. Una frana seppellì tutto il 4 settembre del 1618

Piuro (Sondrio, 17 luglio 2025) – Piuro potrebbe essere stato in un’epoca antica un centro importante per una vasta zona in quanto a produzione e lavorazione della pietra ollare. E ora gli archeologi cercano i centri del “potere”, palazzi e quanto altro, per poter dare un’identità storica precisa alla località valchiavennasca e scoprire la sua storia.

Dagli scavi i resti di una torre

Queste le ultime novità riguardanti gli scavi archeologici nell’area di Piuro promossi ormai da una decina di anni dal Comune di Piuro, dall’associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro e che ha coinvolto anche l’Università di Verona oltre a quella di Bergamo e al Politecnico di Milano. Ed è proprio nel corso dei recenti scavi che sono emersi elementi importanti. “Gli ultimi scavi ci hanno permesso di identificare uno dei luoghi di potere dell’antico abitato di Piuro nell’area del Mot del Castel – dice Fabio Saggioro dell’Università di Verona –. Si dovrebbe trattare di una torre, con al suo interno i resti di un grande focolare e materiale interessante, un edificio centrale per quel che riguarda la vita del paese della Valchiavenna. E lo studio di questo edificio imponente sarà al centro degli scavi che riprenderanno dopo l’estate. In generale vogliamo dare un’identità storica a Piuro, al di là o meglio a prescindere dalla frana che l’ha sepolto nel 17° secolo. Non vediamo l’ora di riprendere gli scavi e di scoprire quindi nuovi “tesori” in questa area”.

Cave di pietra ollare

Uno studio incominciato quasi 10 anni fa. “Tutto è nato su iniziativa del Comune di Piuro e dell’associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro che, insieme alla Sovraintendenza, ormai una decina di anni fa ci hanno chiesto, come Università di Verona, una valutazione sull’area. Da lì tutto è incominciato…”. Tra i ritrovamenti più interessanti c’è quello “di un’anfora, oggetto non così comune nelle aree alpine. Questo ci dice che Piuro è probabilmente stato un centro molto importante in una zona ampia. Piuro e Chiavenna sono piene di storiche cave di pietra ollare e, probabilmente, in passato sono stati centri importanti e specializzati, diciamo così, nella lavorazione di questa pietra. Piuro ha una storia ricca, vorremmo farla emergere fin dall’inizio…”.

Studi paleobotanici e un libro

Ma lo studio non finisce qui. “Sono state fatte e si faranno anche in futuro delle analisi paleobotaniche in modo da capire quale fosse l’ambiente negli ultimi 1000 anni e anche prima. E questo è molto importante anche per scoprire molte cose sul clima in questa zona e in quell’epoca”. E c’è anche un’ultima novità editoriale. “Stiamo preparando il primo volume riguardante gli scavi di Piuro, diciamo in modo dettagliato fino alle scoperte fatte fino al 2021-2022 ma poi ci saranno anche notizie sulle ultime scoperte. Se tutto procede al meglio, dovremmo uscire tra qualche mese”.