FULVIO D’ERI
Cronaca

Olimpiadi 2021, il sindaco di Bormio: "No a una cattedrale nel deserto"

Il primo cittadino: "Stiamo lavorando a diverse soluzioni percorribili"

di Fulvio D’Eri

I lavori per sistemare la finish area della Stelvio e quelli per allargare la pista, nella parte conclusiva, devono per forza subire un’accelerata perché le Olimpiadi di Milano e Cortina 2026 sono dietro l’angolo. Queste in estrema sintesi le considerazioni esternate dal presidente della Fisi Flavio Roda al termine della due giorni di Coppa del Mondo che ha posto Bormio sotto i riflettori dei media. Un esplicito invito agli amministratori di "darsi una mossa" perché alcune opere devono essere realizzate per poter ospitare le gare olimpiche. E tutto o quasi dovrà essere pronto per il 2024 quando nella località dell’Alta Valtellina sono in programma un paio di gare preolimpiche di slalom e gigante, una sorta di prova generale da non fallire assolutamente.

Il primo cittadino di Bormio Roberto Volpato analizza la situazione, spiegando quali siano le opere richieste per permettere alla Magnifica Terra di organizzare le prove maschili di sci alpino, compresa quindi la discesa libera, evento clou dell’intera Olimpiade. "I lavori da effettuare, dal punto di vista sportivo, sono essenzialmente due: l’ampliamento dello ski stadium (troppo piccolo per un evento a cinque cerchi ndr) e l’allargamento della Stelvio, nel tratto basso, per le prove di slalom e gigante. Stiamo valutando attentamente la situazione per poi prendere le decisioni più opportune. Allargare la finish area potrebbe voler dire dover abbattere degli edifici, una decisione sempre difficile anche perché un conto è se si riesce a risolvere la situazione su base negoziale e un altro è se la situazione bisogna risolverla con un esproprio. Stiamo valutando alcuni studi di fattibilità".

Diversa la questione "della pista Stelvio che va allargata (verso destra guardandola dallo ski stadium ndr) di una quarantina o cinquantina di metri - continua Volato - e per questo bisognerà abbattere diversi alberi, tanti. La zona non fa parte del Parco Nazionale dello Stelvio ed è nel territorio di Bormio (parte della pista è in quello di Valdisotto ndr). Stiamo effettuando delle misurazioni per capire bene dove e come procedere".

Ci sono le idee ma Roda ha chiesto un’accelerata. "Capisco, stiamo lavorando per trovare le migliori soluzioni anche perché il mandato scade a breve (in Primavera ci saranno le elezioni comunali a Bormio ndr) e non vogliamo assolutamente che chi verrà dopo di noi si ritrovi con progetti gravosi e inappropriati. Quel che è certo è che non voglio consegnare a Bormio na cattedrale nel deserto".