Il viceministro Morelli: "Olimpiadi Milano-Cortina: acceleriamo"

L'esponente leghista alle Infrastrutture e Mobilità sostenibile. "Nuove opere sì, ma soprattutto cantieri che vanno chiusi. Le biciclette non sono l'unica risposta green"

Alessandro Morelli

Alessandro Morelli

Milano - Nuove opere sì, fondi da gestire, ma soprattutto cantieri che vedano la fine. E un concetto di mobilità sostenibile che non penalizzi però gli automobilisti (con stoccata alle ciclabili di Milano). Alessandro Morelli, 44 anni a maggio, leghista, sposato con tre figli, dal 1° marzo è viceministro a Infrastrutture  e Mobilità sostenibile, dicastero guidato da Enrico Giovannini. Ma mantiene anche il suo ruolo come capogruppo in Consiglio comunale a Milano, dove, al di là della convivenza governativa, il confronto con il centrosinistra e la Giunta Sala resta "frizzante".

Morelli non seguirà l'esempio della ministra Gelmini che si è dimessa dal consiglio comunale milanese?

"Scusi? Noi siamo legati al territorio e siamo in una fase di conclusione della consiliatura (con le Amministrative spostate in autunno, ndr). Non è questo il periodo per lasciare il Consiglio".

Intanto è diventato viceministro, in un dicastero chiamato a fare molto. Che percorso sarà?

"In salita, perché abbiamo tante cose da fare e soprattutto in tempi rapidi. E' necessario snellire la burocrazia che mummifica tutto".

Come?

"Per esempio cambiando il codice degli appalti".

Punto spinoso...

"La vulgata è che non si può toccare perché la norma "cade" dall'Europa. Vero, ma l'Italia ci ha messo il suo quid in più, un peso superiore. La cartina di Tornasole si è avuta nei giorni scorsi, quando il ministro Giovannini alla Camera ha presentato 58 grandi opere, con decine di commissari. Se è necessario derogare alla norma, prevedendo i commissari, il problema è evidente. Se ne dovrebbe almeno poter parlare".

I tempi però, come diceva, stringono.

"Sì e in più l'Europa farà delle verifiche puntuali. Ma ancora ribadisco la necessità di una modifica, è illogico andare avanti a deroghe".

Opere: cosa è indispensabile?

"Ci sono priorità storiche arcinote e altre che si aggiungono. Intanto penso alle infrastrutture legate alle Olimpiadi Milano-Cortina. Dire 2026 significa dire domani, l'attenzione va posta. Ma al di là di quanto va costruito, c'è stata fin qui scarsa attenzione alle manutenzioni: abbiamo un parco di infrastrutture che ha fatto la sua epoca. Mio compito sarà fare uno screening di quelle criticità. Genova insegna".

Per le Olimpiadi 2026 c'è sul piatto un miliardo, tra Stato e Regione Lombardia. Progetti principali?

"La Pedemontana lombarda, la Ss 36, i collegamenti ferroviari e di mobilità di massa. Non dimentichiamo la metropolitana fino a Monza, che è un mio pallino: il precedente Governo ha fatto allungare i tempi, un'occasione persa".

Il Ministero dovrà occuparsi di Mobilità sostenibile. Partendo da cosa?

"Dal buon senso. Guardiamo al 2030, a una circolazione che dovrà essere ibrida, senza criminalizzare chi andrà in giro in auto. E non usando le ciclabili come bandiera ideologica, come ha fatto il Comune di Milano".

Non è però un'esigenza forte quella delle corsie per i ciclisti? Anche in nome della sicurezza?

"Le ciclabili vanno bene, magari non come strumento elettorale. detto questo è necessario fare un passo avanti: Milano vive di spostamenti, che includono tutto l'hinterland e anche Monza. Sono irraggiungibili in bici, il punto sono i trasporti".

Uscendo da Milano, il Paese non pare avantissimo...

"Ma non si può pensare di farsi i 7 Colli di Roma sulle due ruote, nelle medie città invece sono un'alternativa reale".

Quindi?

"Il trasporto pubblico di massa da potenziare, poi i servizi in sharing. E si deve anche andare a grandi passi con le possibilità ibride, non solo l'elettrico, penso ai carburanti alternativi, allo sviluppo dell'idrogeno...".

Intanto i trasporti soffrono, la riapertura delle scuole a settembre ne è stata lo specchio.

"E' vero: prenderò in carico anche questi file. Vedere bus e metrò strapieni è impietoso. E le regole vanno fatte rispettare". 

Un obiettivo realizzabile nel breve periodo.

"Sono tanti...  Intanto passi avanti sul tema delle città sostenibili e della rigenerazione urbana, che fanno capo al Mit. Poi opere, opere opere. E cantieri aperti che però si chiudano anche".