Nuovo Dpcm, sci vietato e piste chiuse: è allarme rosso

Sondrio, la scelta del Governo di non riaprire funivie e skilift almeno fino al 15 febbraio getta nello sconforto il comparto turistico

Beppe Bonseri

Beppe Bonseri

Alta Valle, 16 gennaio 2021 - Avanti di questo passo gli impianti di risalita rischiano di non aprire assolutamente in quest’Inverno caratterizzato dalla pandemia di Covid 19. La decisione del Governo di tenere chiusi gli impianti di risalita almeno fino al 15 febbraio, getta nello sconforto l’intero comparto turistico della provincia di Sondrio. E con questo tutto l’indotto. In una zona ad alta vocazione turistica qual è la Valtellina questo rappresenta un enorme problema per molti esercenti e lavoratori che rischiano veramente di trovarsi in grandi difficoltà economiche. La situazione è sempre più preoccupante. Dopo aver saltato a piè pari il periodo natalizio, quello che avrebbe consentito un buon incasso (per molti oltre il 50% di quello dell’intera stagione), gli operatori turistici si stavano preparando per aprire gli impianti perlomeno lunedì 18 ma la notizia dell’ultima ora è che nel nuovo Dpcm il Governo ha deciso di posticipare almeno al 15 febbraio l’apertura di funivie, cabinovie, ovovie, skilift, etc. "Ora non ci resta che sperare in ristori adeguati – dice amareggiato Beppe Bonseri, Ad di Santa Caterina Impianti -, per noi quest’ulteriore posticipo della data di apertura degli impianti rappresenta una vera e propria mazzata. Ora ipotizzano il 15 febbraio, ma quali garanzie ci sono? Nessuna".

L’apertura degli impianti è subordinata al fatto che una determinata località sia inserita in una zona gialla. "Non è possibile che tutto sia subordinato al colore della zona di appartenenza di una determinata località. Bisogna o, meglio, bisognerebbe avere certezze: o si apre, ovviamente in assoluta sicurezza come siamo pronti a fare, o non si apre e si chiude qui una stagione che di fatto non è mai partita. Ma se si chiude, allora pretendiamo dei ristori adeguati perché le società impianti devono sostenere la prossima estate dei lavori di manutenzione ordinaria, con un esborso di diverse centinaia di migliaia di euro, per essere operativi la prossima stagione.Se poi si devono eseguire lavori straordinari, le spese supererebbero il milione di euro". E se non si ha incassato nulla, con quali soldi potrebbero pagare questi lavori? E senza quei lavori gli impianti non sarebbero a norma per ripartire il prossimo anno. Anche per questo, se non si apre per niente ci devono essere dei cospicui ristori". Aprendo il 15 febbraio, la stagione è limitata a un mese e mezzo o due, sempre che le temperature reggano. "Un periodo assai esiguo, qualcuno potrebbe decidere che non sia conveniente e quindi di non aprire per nulla. Vedremo, ma la situazione è veramente molto difficile".