
Su un video promozionale diffuso dall’impresa che gestisce in Valchiavenna una contestata cava e ne vuole aprire un’altra il giovane ma determinato sindaco di Novate Mezzola, Fausto Nonini, non ci sta: "L’impianto di abbattimento polveri non sembra funzionare in maniera costante; difatti sono state numerose le segnalazioni di colonne di polveri, provenienti dall’impianto di frantumazione. Altra affermazione riguarda la barriera acustica che Novate Mineraria avrebbe installato. Ci sono dei pannelli, ma basta stare a poche centinaia di metri di distanza dal sito estrattivo per sentirne inequivocabilmente il rumore che, spesso, copre addirittura quello delle acque del torrente Codera".
Ma sono anche altri i temi contestati dal primo cittadino: "Ad es. la quantità di materiale inerte depositato. Risulta al Comune che sia stato depositato ben al di fuori dell’ambito estrattivo. E infatti abbiamo avviato due procedimenti: sanzionatorio e di rimozione dei cumuli. Il richiamo, contenuto nello stesso video, alle attività estrattive storiche, svolte dalla seconda metà del 700 fino agli anni 60 del secolo scorso, appare fuori luogo. Le cave storiche di Novate Mezzola sono definitivamente chiuse e appartengono solo alla storia. Producevano quantitativi esigui di materiale cavato fino a circa 5mila m³ all’anno, impiegando centinaia e centinaia di operai. Ora, invece, si tratta di attività estrattiva di tipo industriale e intensiva in cui centinaia di migliaia di metri cubi di materiale possono essere estratti in pochi anni e dove lavorano solo quindicina di persone. Per i nuovi siti estrattivi a Foppa, Montagnola, Ganda Grossa, che al momento sono solo ipotizzati, si ricorda l’evento franoso avvenuto il 22 gennaio 2021, a seguito del quale sono state evacuate circa 80 persone per 2 giorni. A questo sono seguite numerose altre frane. Il procedimento di autorizzazione del nuovo sito estrattivo è tutt’altro che chiuso. Il Comune di Novate ritiene che il progetto di coltivazione presentato da Novate Mineraria sia insufficiente e che un’attività estrattiva in una zona tanto fragile sia oggettivamente pericolosa ed inaccettabile. Un’altra criticità rguarda la condizione in cui viene lasciata la comunale sulla quale transitano i camion di cava". Nonini: "Da quando sono sindaco (poco più di un anno) abbiamo diffidato la ditta; ma nonostante le comunicazioni inviate alla società la situazione rimane inaccettabile: i camion di cava escono non lavati, poiché non è presente un impianto di lavaggio interno al cantiere e viene gettata dell’acqua direttamente sulla strada comunale con un impianto ad ugelli, per il quale abbiamo di recente chiesto chiarimento in merito alle autorizzazioni che non risultano agli atti degli uffici comunali. Il Comune non ha nulla contro le attività economiche. Ma assumerà ogni iniziativa contro quelle che non assicureranno l’assoluto rispetto dell’ambiente e della incolumità pubblica".
Michele Pusterla