Un capolavoro che sembrava irrimediabilmente perso sotto la coltre del tempo e che, invece, ha ritrovato proprio a Brescia i colori, i tratti e tutte le prerogative che lo inseriscono di diritto tra le grandi opere della storia dell’arte di assoluto pregio. Si tratta del “San Gerolamo penitente“, attribuito solo da poco a Giorgio Vasari, dopo studi tanto approfonditi quanto innovativi, confermati dall’intervento eseguito dallo studio del restauratore bresciano Leonardo Gatti. L’opera era stata ritrovata da un collezionista durante uno dei suoi giri “esplorativi“ che si era imbattuto in una tavola lignea, ricoperta da uno spesso strato di sporco e vernici. Nonostante la precaria situazione, il collezionista ha deciso di procedere all’acquisto. L’opera è stata sottoposta ad una serie di esami che hanno permesso di intravedere lo splendido disegno preparatorio che si celava sotto lo strato di colore. Anche il supporto ligneo e il fronte sono stati studiati con il radiocarbonio. Esperti e consulenti hanno concordato nell’attribuire l’opera all’artista toscano: una convinzione rafforzata dal lavoro di restauro effettuato da Leonardo Gatti. "Sono stato davvero onorato – è stato il commento dello stesso restauratore – che un intervento tanto prestigioso e complesso sia stato affidato a me e al mio staff. Un capolavoro d’inestimabile valore e vederlo prendere forma sotto i nostri occhi è stata una forte emozione. Quando abbiamo cominciato ad occuparci di quest’opera, le sue condizioni erano precarie. Un forte degrado rischiava seriamente di comprometterlo. Abbiamo realizzato un lavoro paziente e meticoloso, ma, alla fine, possiamo dire che il risultato parla da solo".
Federica Pacella