
Leonardo Villa, 62 anni, nell’ultimo selfie con la figlia Sabrina, 30 anni prima di affron
"Scendevamo dalla Forcellina con gli sci d’alpinismo, quando all’improvviso si è consumata la tragedia davanti ai miei occhi. Il papà Leonardo faceva da apripista e io lo seguivo, una decina di metri dietro. Sotto i suoi piedi si è aperta una vera e propria voragine, un buco per il cedimento della neve e lui, non si sa come, vi è caduto dentro a testa in giù...". La figlia testimone della tragedia di lunedì pomeriggio in Alta Valtellina, Sabrina Villa, racconta come ha visto morire l’adorato papà durante l’escursione in montagna, dopo la salita dal versante del Foscagno, al confine con il territorio di Trepalle, in Comune di Livigno.
"È morto per la botta presa in testa nella terribile caduta, un grave trauma cranico - precisa Sabrina, 30 anni, mamma di tre bimbi, amante della montagna come il genitore e la sorella Samanta 29enne maestra di sci, in un primo momento indicata come la figlia che era con lui nella gita e poi c’è la più piccola, Sara, di 23 anni -. Non è morto per il soffocamento della neve. Si è unicamente trattato di una disgrazia. Non eravamo in condizioni di pericolo e neppure in un versante a rischio di caduta valanghe. Un incidente non dovuto a incoscienza. Mio padre, poi, è nato con gli sci ai piedi. Io, da qualche tempo, avevo un poco abbandonato l’hobby tanto amato e condiviso con lui delle escursioni e mi stavo in questi tempi riavvicinando. La tragedia è avvenuta attorno alle 14.15, quando eravamo impegnati nella fase di discesa. Entrambi avevamo portato l’attrezzatura idonea per i primi soccorsi: Artva, pala e sonda. Quando l’ho visto sprofondare, in quel maledetto buco che lo aveva inghiottito, ho cercato di raggiungerlo il più rapidamente possibile, per togliergli la neve di bocca e farlo respirare. Ma, lo ripeto, è stato fatale il colpo ricevuto alla testa quando è precipitato".
"Subito ho lanciato l’allarme col cellulare - spiega Sabrina, ancora sconvolta per avere assistito alla tragica fine del padre, pensionato dopo una vita di lavoro nella ristorazione - e l’elicottero è arrivato circa mezzora dopo la chiamata. Eravamo a circa 3000 metri e la foto che avete per pubblicare è l’ultima di mio papà: è un selfie che abbiamo fatto in cima, prima di affrontare la discesa. Era una bella giornata ed eravamo felici lassù nella vetta innevata". Oggi alle 14.30, nella chiesa di Semogo, le figlie, la moglie Marta Sosio tanti parenti (il nonno era originario di Como, ma la famiglia della vittima è della piccola frazione valtellinese) e amici daranno l’ultimo saluto al funerale, prima della sepoltura di Leonardo a cura delle Onoranze Funebri Demonti nel piccolo cimitero del borgo montano.