ANDREA
Cronaca

’Milia e i tempi andati

Un incontro inaspettato alla cassa del supermercato rivela la storia di Emilia, una donna che ha vissuto tempi difficili ma pieni di dignità. Suo figlio, Silvio Bossi, è stato un punto di riferimento politico a Costaverde, sognando una vita più semplice e autonoma per il paesello.

Maietti

Coda alla cassa del supermercato. Davanti a me un’anziana signora: si accorge che ho in mano soltanto un pacchetto di tovaglioli e una confezione di rasoi usa e getta. Si gira: "Prego–- mi dice – passi prima lei, che ha così poco!" e sorride, di un garbo che pensavo perduto. "Lei è una perla rara, signora – ringrazio – mi può dire il suo nome?". "Emilia". Toh, lo stesso nome della Marièla di Costaverde, ’Milia, una mondina che avrebbe preso il diavolo per la coda. Infiniti anni a mollo in risaia. "Erano bei tempi – diceva –. Non davamo il catenaccio all’uscio. Ho conosciuto le prepotenze dei padroni, l’angoscia di non poter comprare le medicine per mio figlio; il lavoro nei campi e quello in casa. E se arrivava la balera e mi prendeva la voglia di fare quattro salti, il prete non mi dava la comunione. Eppure rivivrei tutti i giorni di allora, anche quelli brutti, perché quelli davvero brutti sono arrivati dopo, quando si è cominciato a chiudere la casa col catenaccio, e quando ho perduto una dopo l’altro i miei due figli". ‘Milia continuò a vivere, storpiata dall’artrite e dalla vita Passò i novanta nella Casa cosiddetta di Riposo, ripetendo a occhi ormai secchi di lacrime: "Perché ghe se mét insì tant a mör?". Figlio della Marièla era Silvio Bossi (1944-1988), che è stato per anni punto riferimento politico e sociale a Costaverde. Era politicamente del rosso di “Bandiera Rossa”. Non sopportava compromessi di sorta. Viveva da superstite spartano. Era preside all’Itis Volta, e andava spesso da Costaverde a scuola in bicicletta, lui che da ragazzino, fosse nato a Sparta, sarebbe stato buttato dal Taigeto. Non so se avesse letto Ivan Illich e la sua “Convivialità”, quel dirompente saggio contro la civiltà industriale. So che sognava di tirar su una muraglia intorno al nostro paesello. Costaverde aveva i campi per il grano, il fiume per la pesca, i boschi per la caccia. Con una sana condivisa frugalità poteva tranquillamente vivere in felice autonomia.