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"L’Ufficio regionale nomini subito un reggente al posto del provveditore Molinari"

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Il rischio è che la comunità scolastica venga lasciata in balia delle difficoltà di inizio anno scolastico e che a rimetterci, come spesso avviene, siano tutti gli operatori scolastici, ma anche e soprattutto gli studenti e le loro famiglie.

E’ questo il grande timore della Flc Cgil che, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso riguardo all’inchiesta sul provveditore Fabio Molinari, nei giorni scorsi arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’indagine per varie ipotesi di reato coordinata dalla locale Procura, guarda con preoccupazione alle prossime settimane temendo in una sorta di abbandono della comunità scolastica provinciale. Un abbandono causato dal vuoto di potere generato dall’attuale situazione.

"Il timore è che la comunità educante venga lasciata in balia delle difficoltà connesse all’avvio dell’anno scolastico, la cui macchina organizzativa deve ancora finire di ultimare le operazioni necessarie per affrontare al meglio l’annata – dice Antonella Turcatti della segretaria generale Flc Cgil Sondrio -. A pagarne le spese potrebbero essere sia tutti coloro che a vario titolo operano all’interno della scuola ma, soprattutto, i bambini, gli studenti e le loro famiglie".

La richiesta della FLC Cgil è molto chiara e mira alla nomina, il prima possibile, di un reggente e cioè di una figura che, in questo momento, ricopra le stesse funzioni del dirigente scolastico di Sondrio.

"Chiediamo a gran voce che l’Ufficio scolastico regionale nomini un reggente il prima possibile: la presenza di un funzionario di vertice sul territorio è assolutamente necessaria per rappresentare le necessità e specificità che caratterizzano la nostra provincia interamente montana, pur essendo consapevoli che a sua volta l’USR Lombardia sta vivendo un momento critico in quanto diretto a sua volta da un reggente".

"Purtroppo - conclude la sindacalista sondriese - per l’ennesima volta, il tema della scuola e in particolar modo quello del miglioramento dell’offerta formativa provinciale viene affrontato da parte delle istituzioni locali in modo superficiale e affrettato e soprattutto senza il coinvolgimento di tutte le parti sociali".

Fulvio D’Eri