Sondrio – A Livigno ma anche a Chiavenna e in Valchiavenna gli appartamenti in affitto sono diventati una vera rarità e questo provoca molti problemi a chi si trasferisce in queste località per lavorare. Ma non solo. Anche per i giovani del posto che vogliono staccarsi dalla famiglia, andando a vivere da soli, la situazione non è affatto facile.
Stiamo ovviamente parlando degli affitti annuali o pluriannuali e non di certo di quelli a breve e a brevissimo termine che costituiscono una fonte di reddito elevata per i proprietari in diverse zone, quelle prettamente turistiche, della provincia di Sondrio. Per chi viene in Valtellina perché ha vinto un concorso, nel settore della sanità o in quello scolastico, ma anche per chi ha trovato un posto di lavoro e deve trasferirsi l’impresa diventa titanica. A Livigno è emergenza. “Quella della mancanza di alloggi in affitto – dice il sindaco di Livigno, Remo Galli – è un grosso problema che ci preoccupa, inutile dire il contrario. E il problema non riguarda solo chi viene da fuori e deve lavorare a Livigno ma anche i giovani livignaschi che trovano a fatica o non trovano un appartamento dove andare a vivere. È un tema che va affrontato, lo stiamo facendo, cercando di trovare la miglior soluzione, per tutti, magari individuando delle aree per poter garantire anche ai nostri giovani di poter trovare un alloggio in affitto. Vediamo, ma ci stiamo lavorando perché la problematica è lì sul tavolo ed è quantomai attuale. Credo ci voglia un cambio di mentalità anche da parte degli operatori turistici, ognuno può e deve fare la sua parte per provare a risolvere questo problema. In un futuro ormai prossimo intendiamo aprire un tavolo di confronto con l’associazione albergatori sempre nell’ottica di trovare una soluzione”.
Poco dopo l’assegnazione delle Olimpiadi a Milano Cortina e la designazione di Livigno come sede delle prove di snowboard e freestyle c’era stata una proposta interessante che avrebbe potuto risolvere, almeno parzialmente, il problema della carenza di alloggi in affitto a Livigno a prezzi accessibili anche per chi lavora nel settore pubblico o per i lavoratori stagionali. Tra le ipotesi per l’ubicazione del villaggio olimpico, infatti, c’era anche quella che prevedeva un nuovo edificio, in zona Aquagranda, da riconvertire una volta terminato l’evento in appartamenti da affittare ai lavoratori e colmare, in generale, le esigenze abitative del Piccolo Tibet. Poi non se ne fece nulla, decidendo di non costruire nessun edificio e sfruttare strutture già esistenti. Un’idea che potrebbe essere riproposta.
È conscio del problema anche il primo cittadino di Chiavenna, Luca Della Bitta. “A Chiavenna e in Valchiavenna quella della difficoltà del reperimento degli alloggi in affitto rappresenta un tema molto rilevante. E questo riguarda, oltre a chi viene in Valchiavenna da fuori perché ha trovato lavoro, anche le persone delle fasce più deboli. Gli alloggi in affitto sono pochi, sempre meno, e i prezzi sono molto alti. È un problema. Noi, con la Fondazione Suor Laura Mainetti, la Comunità Montana Valchiavenna e il terzo settore, stiamo cercando di trovare delle soluzioni. Non è facile. Le amministrazioni pubbliche devono lavorare ad un incremento degli alloggi per quelle persone, tante, che vengono in Valchiavenna a lavorare, penso per esempio a quelle che operano in campo sanitario e nella scuola. Ma tutte le componenti sociali, tutti i soggetti, devono lavorare per trovare una soluzione a questa problematica”.