Livigno, bimbo di 5 anni vive fra escrementi di cani: allontanato dai genitori

I genitori, una coppia di quarantenni italiani, lavorano per un rinomato negozio del paese

Forestali

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Livigno (Sondrio), 9 novembre 2018 -  Nella turistica e blasonata Livigno, candidata alle Olimpiadi con la Lombardia, i carabinieri forestali di Bormio e i medici del Dipartimento veterinario dell’Ats della Montagna hanno portato alla luce una situazione igienico sanitaria a dir poco terrificante - che sembra arrivare da una realtà di emarginazione e non da una località in vetta alle classifiche del gradimento dei vacanzieri (insomma, sembra valere il detto “non è tutto oro quello che luccica”) - nella quale una coppia di quarantenni (entrambi italiani), dipendente di un rinomato negozio del paese, faceva vivere il figlioletto di 5 anni fra gli escrementi e gli odori nauseabondi provocati da alcuni cani di razza Bovaro Bernese che vivono nella casa, situata fra villette e chalet del paese nella zona franca della Valtellina, dove è avvenuto il blitz.

In un angolo dell’abitazione, adibito a camera da letto del bimbo, erano presenti i giochi e un lettino anch’essi interessati dalle deiezioni e peli degli animali di grossa taglia, come lo erano tutte le parti della villetta “visitata”: terrazze, giardino e cucina compresi. Ma questa situazione di elevato degrado non è stata, nei mesi scorsi, segnalata al Comune livignasco guidato dal dinamico sindaco Damiano Bormolini? Gli uffici comunali non erano già stati informati, nei mesi scorsi, di quel grave problema presente nell’alloggio visitato venerdì 2 novembre dai militari forestali e dagli ispettori sanitari che, in pratica, sono andati a colpo sicuro?

La situazione di elevato degrado ha portato gli ufficiali sanitari a dichiarare lo stato d’inagibilità dell’abitazione per motivi igienici e hanno sollecitato il primo cittadino a emettere un’ordinanza urgente di sgombero che si è concretizzata nella tarda serata di venerdì, a seguito di un intervento, deciso, da parte del magistrato di turno al Tribunale dei minori di Milano. Intanto il piccolo è stato affidato ai Servizi sociali e accompagnato in un albergo, dove una stanza calda, pulita e accogliente lo aspettava con qualche giocattolo per trascorrere in serenità le sue ore di vita e rendere meno traumatico il distacco da mamma e papà. I genitori, evidentemente bisognosi anch’essi di un aiuto, dovranno rimettersi alle decisioni del giudice minorile riguardo il mantenimento o meno della patria potestà. E, soltanto pochi anni fa, la scoperta, sempre nella bella e ricca Livigno, di una decina di lavoratori extracomunitari che viveva in garage al freddo in condizioni simili alle topaie in cui vivono tanti cinesi della chinatown di Prato, impegnati in prevalenza nel tessile.