
Dopo la pausa invernale e i mesi di lockdown, da oggi pomeriggio riapre al pubblico il Centro ittiogenico di Faedo con il suo acquario didattico. La struttura, di proprietà dell’Unione pesca sportiva di Sondrio, si estende per ben 7.000 metri quadrati attraverso quattro vasche distinte, di dimensioni differenti. Queste riproducono fedelmente la complessità dell’ambiente fluviale e lacustre della Valtellina e della Valchiavenna. I visitatori potranno, quindi, ripercorrere l’intero ciclo biologico di un gran numero di specie di pesci del territorio. Il progetto è rivolto in particolare alle nuove generazioni, ed è del tutto in linea con l’impegno di recupero e valorizzazione degli habitat fluviali che Ups si è presa in carico fin dalla sua costituzione.
All’interno della prima vasca che bambini e ragazzi andranno ad osservare, viene riprodotto il contesto tipico dei laghi alpini. Nella seconda e nella terza, invece, si trovano rispettivamente l’habitat tipico del torrente e dei fiumi presenti a fondo valle. La quarta e ultima vasca riproduce il contesto lacustre cosiddetto di piano, come riscontrabile, ad esempio, all’interno del lago di Novate o di Como. Le specie ittiche presenti e visionabili sono numerose e vanno dal salmerino, dalla forma allungata ma abbastanza muscoloso per poter resistere alle forti correnti, a diversi tipi di trota. Fino ad arrivare allo scazzone, un pesce dall’aspetto molto particolare, data la sua grande testa appiattita con occhi di dimensioni notevoli e ravvicinati tra loro.
L’esperienza formativa dedicata alle nuove generazioni, però, non si ferma qui. All’esterno della struttura, infatti, sono presenti diverse bacheche sulle quali viene rappresentato e descritto il ciclo biologico delle specie presenti sul territorio. Oltre che numerose curiosità, come ad esempio le modalità di allevamento. Il completamento del Centro ittiogenico e la costruzione dell’acquario – la scorsa primavera – sono stati resi possibile grazie al contributo di Fondazione Cariplo e della Provincia di Sondrio. L’iniziativa ha lo scopo di coltivare quel legame indissolubile tra il territorio alpino e le comunità che lo abitano, valorizzando quell’elemento, l’acqua, attorno al quale si è consolidata la storia delle nostra popolazione.
Le visite saranno completamente gratuite. Verranno condotte direttamente dal personale in servizio nella struttura e accompagneranno i visitatori per l’intera durata della visita. Così come per lo scorso anno, l’accesso potrà avvenire il sabato pomeriggio dalle 14 alle 16 con ingressi scaglionati ogni 30 minuti. Eventuali gruppi di persone interessate a visitare il Centro potranno concordare la propria visita guidata anche in settimana, previa prenotazione con almeno cinque giorni di anticipo, telefonando al numero 0342217257 o scrivendo all’indirizzo mail info@unionepescasondrio.it. Le visite avverranno in piena sicurezza e seguendo tutte le normative igienico sanitarie dettate dall’emergenza Covid-19.
Giovanni Meroni