L’esame del Dna su madre e figlio

Resti umani trovati a Olgiate potrebbero non appartenere a madre e figlio. Identità e datazione incerte, necessarie analisi del DNA e al carbonio 14. Comune valuta indagine archeologica.

Potrebbero non essere i resti di una madre e del figlio piccolo sepolti insieme dopo essere anche morti nello stesso periodo i resti umani rinvenuti un paio di anni fa a Olgiate. Si tratta di una supposizione, anzi, forse di una suggestione. Intanto non è nemmeno certo che si tratti delle spoglie di due persone diverse e poi, dai pochi reperti emersi, determinarne il sesso e l’età semplicemente a vista è praticamente impossibile. L’unica certezza è che quelli rinvenuti a Beolco, durante i lavori di scavo per la posa della fibra ottica, siano i resti di uno scheletro di una persona adulta di genere al momento sconosciuto e di ossa potenzialmente di un bimbo. Per confermare che siano quelli di madre o papà e figlio ci vorrebbe l’esame del Dna, ammesso che sia possibile effettuarlo. Per una datazione precisa invece servirebbe un esame al carbonio 14, sebbene, dal tipo di sepoltura a lastre di coltello pare che i resti risalgano al X secolo, al più tardi il XII, in epoca altomedioevale, non longobarda. Dal Comune tuttavia vogliono saperne di più e per questo stanno valutando l’ipotesi di una indagine archeologica in zona. "Per cominciare verranno eseguite delle ricerche bibliografiche" spiega il vicesindaco Matteo Fratangeli. D.D.S.