FULVIO D’ERI
Cronaca

L’allarmante primato. Tra solitudine e difficoltà:: "Qui il doppio dei suicidi"

Medici e specialisti a convegno per studiare le cause e arginare il problema. Al Cps un gruppo di auto-aiuto: "È fondamentale chiedere una mano". .

L’allarmante primato. Tra solitudine e difficoltà:: "Qui il doppio dei suicidi"

L’allarmante primato. Tra solitudine e difficoltà:: "Qui il doppio dei suicidi"

La provincia di Sondrio ha purtroppo un tristissimo primato, di cui farebbe volentieri a meno: il tasso di suicidi in Valtellina e Valchiavenna è il più alto d’Italia. Il doppio rispetto alla media nazionale di 6 suicidi ogni 100mila persone. Un dato sconvolgente: sono poche le persone in provincia che non hanno subito un lutto del genere, in famiglia o tra la cerchia delle amicizie o delle conoscenze. Quali le cause? L’abuso di alcol, la solitudine e le difficoltà economiche sono i fattori che possono aumentare fino a dieci volte il rischio di suicidio: in queste situazioni risulta quindi fondamentale la richiesta di aiuto. Un dato, in provincia di Sondrio, non nuovo ma sempre preoccupante, analizzato nel convegno “Il suicidio in ambito istituzionale: aspetti clinici e possibilità di trattamento“, che si è tenuto nell’aula magna dell’Ospedale di Sondrio, organizzato dal dipartimento di salute mentale dipendenze dell’Asst Valtellina e Alto Lario.

L’iniziativa aveva l’obiettivo di migliorare la formazione degli operatori dell’azienda sanitaria valtellinese e di individuare precocemente i soggetti a rischio per adottare i comportamenti più opportuni e le cautele più specifiche nel loro ambito lavorativo. Sono stati discussi i dati generali del fenomeno, con particolare riferimento al territorio provinciale, e gli aspetti clinici e di trattamento dei pazienti in carico ai servizi di salute mentale. Sono intervenuti i direttori delle Strutture complesse di Risk management, Alessandra Rossodivita, e di Medicina legale, Giorgio Vandoni, e il professor Marco Vaggi, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Genova. I relatori si sono interrogati sulle motivazioni all’origine del triste primato della provincia di Sondrio, analizzando le possibilità degli interventi sanitari per ridurre il fenomeno.

Nel corso del convegno, la dottoressa Katri Mingardi, psicologa del Cps di Sondrio, ha presentato l’esperienza del gruppo di auto-mutuo-aiuto ai familiari e ai parenti delle vittime di suicidio. "Per arginare questo fenomeno è fondamentale che le persone in difficoltà chiedano aiuto ai Servizi presenti in modo capillare sul territorio - ha concluso Paolo Risaro, direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze -. Pur consapevoli che il suicidio rimane un gesto imprevedibile, è possibile adottare cautele specifiche per i soggetti individuati a rischio".