
Michela Boldrini con il cugino Mattia Ghilardi durante la tragica vacanza in Kenya
Grosotto (Sondrio) - Mattia sta meglio, è fuori pericolo, ma la cugina Michela purtroppo non c’è l’ha fatta. La notizia della scomparsa di Michela Boldrini, 39enne di Sarnico (Bergamo), ustionata una settimana fa nel rogo del resort Barracuda di Watamu (Kenya), è giunta in mattinata e ha provocato costernazione nel paesino valtellinese e soprattutto nelle persone che la conoscevano.
La donna era in vacanza in Kenya insieme al cugino Mattia Ghilardi, 36enne panettiere di Grosotto, col quale divideva la passione per i viaggi. Anche Mattia è rimasto ustionato nel tentativo molto probabilmente di recuperare i documenti e gli effetti personali, non è in pericolo di vita ma è anche lui ricoverato nell’ospedale Aga Khan di Mombasa per le ustioni riportate soprattutto sulle gambe.
Così ha detto ai famigliari, con i quali è riuscito a mettersi in contatto subito dopo l’accaduto, rassicurandoli immediatamente sul suo stato di salute ma informandoli della gravità di quelle di Michela, con la quale aveva intrapreso in passato altri viaggi. E anche nelle ore successive le condizioni di Mattia sono via via migliorate mentre quelle di Michela sono peggiorate fino alla morte, sopraggiunta in mattinata.
A stretto contatto con la Farnesina, la famiglia di Mattia sta aspettando con trepidazione il rientro del figlio in Italia appena le sue condizioni lo permetteranno. Un po’ tutti, anche a Grosotto, hanno sperato che anche Michela potesse farcela, malgrado le gravi ustioni, e che i due un giorno avrebbero potuto raccontare “solo” una brutta, bruttissima, disavventura. Il destino, invece, ha deciso diversamente.