Sondrio, 4 ottobre 2023 – Dopo l’interrogatorio di garanzia di Massimo Dato, 51 anni, originario di Vizzolo Predabissi, residente a Milano, è stato il turno dell’altro presunto incendiario, Tiziano Pedone, coetaneo del primo e anch’egli con residenza nel capoluogo lombardo, e di Marco Crocenzi, 40 anni, nativo di Ascoli Piceno, ma che anche lui vive nella metropoli milanese.
Tutti detenuti, inizialmente, nel carcere San Vittore, dal giorno in cui i carabinieri della Compagnia di Sondrio hanno bussato alle porte delle loro abitazioni con in mano l’ordine di custodia cautelare in prigione firmato dal gip Fabio Giorgi, in accoglimento della richiesta della Procura di Sondrio. Ma all’esito degli interrogatori la posizione dei tre, fermati nell’ambito dell’indagine sul rogo doloso che il 16 settembre distrusse il magazzino della Work Safety di Castione, è cambiata.
Dato e Pedone (quest’ultimo interrogato da remoto direttamente dal dottor Giorgi, gli altri in rogatoria a Milano) hanno confessato di essere stati loro ad avere appiccato il fuoco (c’è una super testimone) e hanno totalmente scagionato Crocenzi, affermando di avere "realmente rubato le targhe dalla jeep di Crocenzi".
Il giudice, alla luce della loro piena ammissione degli addebiti, ha deciso di scarcerarli, concedendo a entrambi la misura degli arresti domiciliari. E per il terzo uomo, sospettato di essere complice, per avere fornito le targhe, il provvedimento cautelare si è attenuato di parecchio: Crocenzi, infatti, è tornato in libertà con il “solo“ obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria. Hanno fatto il nome del mandante ? "No. Sarebbe stato più facile. L’indagine non è chiusa".