
Val Masino, si è conclusa con una grande festa la diciottesima edizione della kermesse. Premiata la formula dei quattro giorni che ha agevolato arrivi, rientri e incontri.
Il Melloblocco ha fatto di nuovo centro. La diciottesima edizione che ha visto in ValMasino oltre 2.300 partecipanti e 8mila presenze si è conclusa con una grande festa. Nonostante le previsioni inizialmente catastrofiche e il meteo non facile, anche quest’anno il Melloblocco è stato un successone. I partecipanti hanno dato il meglio in uno degli angoli più belli delle Alpi. Sugli innumerevoli boulder di ruvido granito sparsi nel muschioso sottobosco della valle, sui suoi lussureggianti prati verdi, sotto le imponenti pareti di granito che si ergono vertiginosamente verso le cime innevate dell’alta Val Masino. Per arrampicare sui monotiri o sulle classiche vie lunghe che hanno reso queste valli così famose, per fare slack-line, yoga, masterclass di arrampicata in placca allo Scivolo con Alessandro Zeni, boulder con Solenne Piret, trad e big wall sulla Nord del Remenno con Jacopo Larcher, il workshop di arrampicata femminile She Rocks di Caroline Ciavaldini, corsa, nutrizione, risuolatura...
La lista delle cose da fare di giorno era lunga ed è stato semplicemente impossibile seguirla tutta. Poi, dopo la cena a base di pizzoccheri, bresaola, sciatt o taroz, il menù proponeva le serate e i talk al cuore pulsante della manifestazione: il Village, a San Martino, con alcuni dei migliori interpreti di questo sport. Tra gli altri, Alessandra Prato e Matteo de Zaiacomo hanno parlato del lontano Kirghizistan, Barbara Zangerl del suo incredibile Freerider flash su El Capitan nello Yosemite insieme a Jacopo Larcher, Alessandro Zeni della placca impossibile di Wu Wei, Caroline Ciavaldini e James Pearson del percorso di arrampicata e, soprattutto, di vita chiamato appropriatamente The Walk of Life, fino al fuori programma di Sean Villanueva con il suo geniale racconto del Moonwalk, ovvero l’incredibile traversata in solitaria del massiccio del Fitz Roy in Patagonia.
"Per il secondo anno consecutivo abbiamo optato per la scelta coraggiosa – segnalano gli organizzatori – di iniziare la manifestazione già mercoledì e chiudere ufficialmente con la super sentita premiazione sabato sera. Una decisione presa per invogliare i climber a venire per più giorni in valle e godersela con un ritmo più "mellow", ma anche per agevolare il rientro di chi viene da più lontano. Quello che a primo acchito poteva sembrare una scelta folle invece si è rivelata assolutamente vincente".