
A poco meno di una settimana dal via alla maturità, a raccontare gli esami ai tempi del Covid è Massimo Celesti, dirigente dell’Itis Enea Mattei di Sondrio. L’emergenza dovuta al Coronavirus ha costretto il ministero della Pubblica istruzione a modificare la formula del test che prenderà il via il 17 giugno con la prova unica, un colloquio orale in presenza. L’anno scolastico, il più anomalo di sempre, è terminato da pochi giorni con la didattica on line a farla da padrona.
"Proprio in questi giorni – spiega il preside – ho avuto dei feedback da un po’ tutte le classi ma anche da alcuni genitori – e devo dire di essere abbastanza soddisfatto di come siano andate le cose. Gli insegnanti si sono dovuti impegnare parecchio per fornire un buon grado d’istruzione a distanza e le famiglie sono state soddisfatte. Devo dire la verità, sono rimasto sorpreso della risposta degli insegnanti a questa sfida. E anche gli studenti hanno risposto molto bene, sebbene qualche furbetto, capace di eludere la sorveglianza nel corso di compiti e interrogazioni vista la distanza, c’è stato".
Ed ora la prova del 9, a livello organizzativo e operativo, per gli istituti scolastici: gli esami di maturità versione Covid 19. "Nei giorni scorsi mi sono confrontato spesso coi colleghi di altri istituti e insieme abbiamo effettuato incontri coi responsabili della Croce Rossa per allestire al meglio le strutture secondo i criteri e le linee guida emanate dalle autorità. Sostanzialmente non ci sono state grosse difficoltà, anche perché il flusso di studenti sarà di 4 o al massimo 5 al giorno, convocati in orari diversi per scongiurare gli assembramenti.Per tutti ci saranno un’entrata e un’uscita ben distinte. All’interno delle aule predisposte per l’esame ci sarà un distanziamento di 2 metri tra i vari componenti della commissione (che indosseranno la mascherina) e, sempre di 2 metri, tra loro e il maturando. Inoltre verrà ammesso in aula un solo accompagnatore, distante anche lui da tutti almeno 2 metri. Confidiamo poi nella maturità degli studenti affinché non ci siano i consueti assembramenti al di fuori dell’istituto scolastico".
Come vede l’inizio del prossimo anno scolastico ? "La ripartenza è quello che, sinceramente, ci preoccupa maggiormente. I nostri studenti per il 75% sono pendolari, bisognerà pianificare al meglio la gestione di questi flussi anche coi trasporti. Sarà una grande sfida, sperando sempre che le cose migliorino dal punto di vista sanitario così da rendere tutto più facile".