
Il prefetto Anna Pavone ha un passato da nuotatrice agonistica Si è detta soddisfatta dei tanti volontari in valle
SONDRIO
Primo giorno di lavoro, ieri, per il neo prefetto di Sondrio Anna Pavone. Pugliese, "vengo dal mare, ma amo la montagna", si è detta felice di trovarsi a lavorare al Nord. "Il Nord è stata una costante nella mia carriera, sia in Italia, dove non ho praticamente mai operato sotto il Rubicone – ha raccontato - che in Francia e negli Stati Uniti. La Lombardia, inoltre, è una regione che posso dire di conoscere molto bene (dal 2001 al 2018 è stata alla Prefettura di Milano, dal 2011 con la carica di viceprefetto, ndr)". Quarta prefetto donna nella storia di Valtellina e Valchiavenna, Pavone ha subito chiarito come intenda il ruolo della Prefettura. "È una casa aperta, siamo qui soltanto e unicamente per i cittadini e per aiutarli a trovare soluzioni ai problemi, dal più grande al più piccolo. Noi ci siamo sempre". Il neo prefetto ha già chiari anche i temi più caldi con i quali si troverà alle prese, in primis la questione treni: ieri tra l’altro, in contemporanea con quanto accaduto alla stazione Termini a Roma, anche sulla Tirano-Milano un guasto ha provocato l’ennesima paralisi della circolazione. "Cercheremo di sollecitare gli organi che devono occuparsene – ha assicurato - ovvero Trenord e RFI, e di spingerli a trovare una soluzione che sia la più veloce e la più efficace possibile". Il neo prefetto Pavone ha accolto con particolare favore la notizia della massiccia presenza in valle di volontari di Protezione civile. "Mi sono sempre occupata di Protezione civile, dalla primissima mia sede che è stata quella di Forlì, fino all’alluvione dell’Emilia Romagna dell’anno scorso". La nuova rappresentante dello Stato, sportiva con un passato di nuotatrice agonistica e di pallanuotista, già ha frequentato, da trekker, Santa Caterina Valfurva, Livigno e lo Stelvio. Nel capoluogo, invece, non s’era mai fermata. Il momento è arrivato. S.B.