Il Pirlì: gioco da osteria patrimonio dell’Unesco

È un antico gioco in legno diffuso sino a poco più di 30 anni fa nelle osterie della Bergamasca, progenitore del moderno flipper

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È un antico gioco in legno diffuso sino a poco più di 30 anni fa nelle osterie della Bergamasca, progenitore del moderno flipper. Col trascorrere del tempo è andato via via scomparendo, ma, nonostante se ne fosse persa fisicamente traccia, era ancora vivo nel ricordo di molti anziani e di alcuni appassionati di storia e tradizioni locali. A riscoprire questo particolare passatempo, il Pirlì, è stata la cooperativa L’innesto di Gaverina Terme, che ha iniziato a promuoverne la conoscenza, la tutela e la pratica comunitaria. Un impegno che ha dato i suoi frutti, visto che ora il Pirlì è tra i sei divertimenti lombardi inclusi nel "programma condiviso per la salvaguardia di giochi di strada e sport tradizionali" del Festival internazionale Tocatì di Verona, fresco di riconoscimento Unesco come "buona pratica per l’Umanità".

"Del Pirlì – spiega Lodovico Patelli, presidente della cooperativa L’Innesto – si ha testimonianza già ai primi dell’Ottocento. E fino a qualche decennio fa era diffuso nelle osterie delle valli bergamasche, dove venne poi sostituito dai flipper. Abbiamo iniziato a riscoprirlo dal 2000 in poi, dopo che trovai alcuni pezzi di un esemplare nella soffitta di una vecchia osteria a Gaverina Terme. Era un po’ malridotto, lo rimisi in sesto e con la cooperativa ci attivammo per farlo conoscere sempre di più come elemento della nostra tradizione, anche nel contesto del festival Tocatì di Verona. La decisione dell’Unesco è importante, un valore per il nostro territorio".

Gli altri cinque giochi della Lombardia inseriti nel patrimonio Unesco sono il Fio d’la Lippa di Mede (Pavia); la Sburla la Roda di Fossacaprara (Cremona); la Morra di Barbariga, le Bisse di Desenzano del Garda e la Bala Creela di Gianico, tutte e tre in provincia di Brescia.

Michele Andreucci