Il padre protesta davanti al tribunale: "Voglio giustizia"

Paolo Di Gregorio protesta a Bologna per l'omicidio della figlia, uccisa a Cino dal marito violento 23 anni fa. Chiede giustizia per la mancata protezione offerta dal magistrato di allora, accusando l'omissione di aver portato alla morte di Sonia.

Il padre protestadavanti al tribunale: "Voglio giustizia"
Il padre protestadavanti al tribunale: "Voglio giustizia"

"Sonia Di Gregorio uccisa dallo Stato". E ancora: "Assassini protetti dal Csm. Chiedo un processo alle persone che accuso". Con questi due striscioni appesi alle pareti del Tribunale di Bologna, Paolo Di Gregorio, 74 anni, originario della provincia di Catania, da anni residente a Cino (S), dopo una vita di lavoro in Svizzera, ieri con alcuni amici si è recato nel capoluogo dell’Emilia Romagna per una manifestazione pacifica e autorizzata dalla locale questura per invocare giustizia per la figlia fioraia che, a 20 anni, madre di una bimba, fu uccisa nel giugno 2000 a coltellate a Cino, in Valtellina, dal marito violento che da tempo la maltrattava, Francesco Gussoni di Dubino (So) dal quale si stava separando. Lo aveva denunciato, assistita dall’avvocato Enza Mainini alla Procura di Sondrio, ma la denuncia rimase “dimenticata” nel cassetto del magistrato che la ricevette a quel tempo in cui ancora non esisteva il Codice Rosso per proteggere meglio le vittime di violenza.

Ieri Di Gregorio ha protestato ancora, stavolta a Bologna dove ora presta servizio quel magistrato 23 anni fa al lavoro a Sondrio e il capo dell’Ufficio giudiziario di allora, adesso in pensione. "Se avessero agito - sostiene Paolo Di Gregorio - mia figlia non sarebbe stata uccisa dal marito poi condannato a Sondrio a una pena di pochi anni di reclusione. Sarebbe stato fermato in tempo. Invece è stata ammazzata e ha lasciato orfana una bimba piccola che abbiamo cresciuto noi nonni".