Prosegue, inarrestabile, la consunzione del ghiacciaio Fellaria, divenuto suo malgrado il simbolo dell’effetto del cambiamento climatico sulle Alpi. Il gigante della Valmalenco nel gruppo del Bernina, terzo per estensione in Lombardia dopo i ghiacciai dell’Adamello e dei Forni, sta diventando sempre più piccolo: dal 1850 al culmine della "Piccola Età Glaciale" si è dimezzato perdendo il 46% della sua superficie. Inutile dire che il calo negli ultimi anni è stato drastico. Tra il 2022 e il 2023 la sua porzione più bassa di quota ha perso tra i 5 e gli 8 metri di spessore, riducendosi a soli 13 chilometri quadrati. Il ghiaccio disciolto ha formato ai suoi piedi un lago proglaciale che nel 2024 si è ampliato fino a raggiungere un’estensione di 222mila metri quadri, pari a 30 campi di calcio. Ai danni del clima si sono aggiunti quelli dell’overtourism, come ha denunciato la Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con Cipra Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (Cgi), presentando i dati forniti da Riccardo Scotti e Giovanni Prandi, rispettivamente responsabile scientifico e presidente del Servizio Glaciologico Lombardo (Sgl). "Attorno a questo ghiacciaio, estremamente dinamico e di conseguenza piuttosto pericoloso, in questi ultimi anni si stanno concentrando tante e forse troppe persone - spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia - Si tratta di un’area estremamente fragile, ancorche’ pericolosa, dove addirittura le tracce le geomorfologiche arrivano a confondersi con le tracce antropiche. Sempre piu’ spesso in montagna si pone il problema di un rapporto corretto con la natura che da un lato necessita di nuove forme di governance e dall’altro ci interroga su aspetti socio-antropologici meritevoli di attenzione".
Il Fellaria riesce ancora a mostrare un’apprezzabile dinamicità grazie al suo bacino di accumulo molto esteso e posto ad una quota superiore 3mila metri, ma quest’anno di ridurrà ancora. "Nonostante le nevicate molto abbondanti della primavera il bilancio di massa del Ghiacciaio Fellaria sarà difficilmente positivo - dichiara Valter Maggi, presidente del Comitato Glaciologico Italiano -. Questa tendenza risulta essere in linea con quelli di molti altri ghiacciai dell’arco alpino".Ro.Can.