"È veramente la goccia che fa traboccare il vaso, un vaso peraltro già pieno di disagi per i pendolari, per chi prende il treno per ragioni personali e per tutti coloro che vedono rovinata la propria quotidianità da un servizio ferroviario diventato quasi totalmente inaffidabile". La goccia cui Michele Fedele (foto), coordinatore della Fit Cisl Sondrio fa riferimento riguarda il deragliamento verificatosi giovedì mattina poco dopo le 5 alla stazione di Sondrio, dove la motrice di un convoglio in manovra, per cause in corso di accertamento, ha terminato la propria corsa contro i paraurti che separano la ferrovia dalla strada, rischiando di precipitare nella sottostante via Carducci. "Per fortuna il macchinista non si è ferito in modo serio e non ci sono state gravi conseguenze se non le solite decine di corse cancellate, bus sostitutivi e, a cascata, ritardi sino a 50 minuti per tutta la giornata – continua Fedele – ma ciò che è successo è emblematico della forte situazione di crisi che attraversa il trasporto ferroviario in provincia di Sondrio". Se ne è accorta sin dal suo recente insediamento Anna Pavone, neo prefetto di Sondrio che ha stabilito di convocare un Tavolo ad hoc con cadenza quindicinale per monitorare con puntualità criticità e prospettare soluzioni e pure il presidente della Provincia Davide Menegola conviene sul fatto che sia "inaccettabile far subire ai viaggiatori un simile, quotidiano trattamento". Fedele rivolge a propria volta un appello alle istituzioni, perché queste facciano pressing su Trenord e Rfi. "I gestori ferroviari hanno il dovere di esplicitare quali interventi intendano adottare per superare una situazione di crisi intollerabile e non rispettosa per l’utenza valtellinese e valchiavennasca". S.B.
CronacaIl deragliamento del treno: "Goccia che fa traboccare il vaso"