I fossili del Triassico di Varenna (Lecco): una calamita per gli archeologi

Il 19 settembre a Varenna si terrà un congresso internazionale sui vertebrati marini del Triassico, in onore del 200° anniversario della nascita di Antonio Stoppani. La scelta di Varenna non è casuale: località dove furono rinvenuti i primi fossili italiani di rettili marini. Un'opportunità per sostenere e divulgare il patrimonio geopaleontologico.



I fossili del Triassico di Varenna (Lecco): una calamita per gli archeologi

I fossili del Triassico di Varenna (Lecco): una calamita per gli archeologi

VARENNA (Lecco)

A Varenna, fino al 19 settembre, un congresso internazionale sui vertebrati marini del Triassicom, pesci e rettili marini. L’iniziativa nasce dalla collaborazione scientifica tra Andrea Tintori, già professore di paleontologia all’Università degli Studi di Milano e oggi uno dei responsabili scientifici di Triassica, la Peking University di Pechino e il Geological Museum of Guizhou in Guiyang. L’associazione Triassica è nata per sostenere e divulgare il patrimonio geopaleontologico, soprattutto lombardo, ma non solo. La scelta di Varenna non è casuale: località molto conosciuta tra i paleontologi, dove oltre 150 anni fa furono rinvenuti i primi fossili italiani di rettili marini, che presero il nome dal Lario: i Lariosauri.

Oggi sono conosciuti in un’area molto estesa, corrispondente a quello che alla loro epoca, 240 milioni di anni fa, era il grande golfo oceanico chiamato Tetide, dalla Spagna alla Cina. E proprio in Cina negli ultimi 25 anni, grazie a numerose e ricchissime nuove località fossilifere, ha avuto un impressionante sviluppo lo studio dei rettili marini del Triassico. Il congresso di Varenna, inoltre, apre le celebrazioni per il 200° anniversario della nascita di Antonio Stoppani, che cadrà il prossimo anno. L’abate Stoppani, in qualità di cofondatore e direttore del Museo di Storia Naturale di Milano, coordinò a metà dell’800 ricerche e studi scientifici sulle Grigne e tra Monte Barro e Cornizzolo.