Giuseppe Flematti, l'ultimo saluto di Ponchiera al sub morto: non ti dimenticheremo Beppe

È stata fissata a domani, alle 15, la cerimonia d’addio per il 48enne, imorto in un tragico incidente avvenuto in un lago alpino ghiacciato

Giuseppe Flematti, 48 anni

Giuseppe Flematti, 48 anni

È stata fissata a domani, venerdì 17 febbraio alle ore 15, la cerimonia d’addio nella chiesa di Ponchiera, di cui era originario, a Giuseppe Flematti, 48 anni, il sub morto in un tragico incidente avvenuto sabato in un lago alpino ghiacciato, il Taney, nel cantone Vallese in Svizzera, dove era impegnato in un’immersione. Da tempo si era trasferito nella zona di Ginevra, dove lavorava come massoterapista. E ieri i colleghi dello studio, sulla pagina "Cabinet du jet d’eau2, lo hanno ricordato con una poesia in francese.

"La morte non è niente - il testo tradotto - Sono appena andato nella stanza accanto. Io sono io, tu sei tu. Quello che ero per te, lo sono ancora. Dammi il nome che mi hai sempre dato. Parlami come hai sempre fatto. Non usare un tono diverso. Non sembrare solenne o triste. Continua a ridere di ciò che ci ha fatto ridere insieme. Pregate o non pregate. Sorridi, pensa a me. Possa il mio nome essere pronunciato a casa come è sempre stato. Senza enfasi di alcun genere, senza alcuna traccia d’ombra. La vita significa tutto ciò che è sempre stata. La corda non è tagliata. Perché dovrei essere fuori dalla tua vista? Non sono lontano. Proprio dall’altra parte della strada".

Intanto in città, ieri, in tanti si sono soffermati a leggere i manifesti funebri con i quali la moglie Sonia con immenso dolore con Alessio e Matteo, i genitori Giuliana e Agostino, il fratello Stefano con Claudia, Anna, Daniele e Tommaso, unitamente ai parenti annunciavano la data della Messa di commiato mentre sabato a Ginevra verrà allestita la camera ardente per dare l’ultimo saluto. E sulle pagine Facebook degli amici parole di cordoglio. "Le persone buone non dovrebbero mai lasciarci - scrive Sandro Faccinelli -. Avevamo ancora tanto da ricordare. Ciao Beppe". E Nicola Locatelli: "Che tristezza, che tragedia. Persona fantastica, sempre sorridente, sempre allegro, quanti bei ricordi sui campetti da basket. Non è giusto".