REDAZIONE SONDRIO

Fumagalli pronta a lasciare l’Asst Valtellina

Monica Fumagalli lascerà la direzione generale dell’Asst Valtellina Alto Lario. O, meglio, sarebbe pronta ad andarsene, perché non c’è...

La bormiese Monica Fumagalli è il direttore generale dell’Asst Valtellina Alto Lario

La bormiese Monica Fumagalli è il direttore generale dell’Asst Valtellina Alto Lario

Monica Fumagalli lascerà la direzione generale dell’Asst Valtellina Alto Lario. O, meglio, sarebbe pronta ad andarsene, perché non c’è nulla di ufficiale e un minimo di condizionale va usato per una notizia del genere, data in anteprima sui social da Ezio Trabucchi, presidente del movimento Rinascita Morelli autonomo. Uno che raramente su questi temi si sbaglia.

E così, un mese dopo le dimissioni del direttore sanitario Anna Maria Maestroni, anche il direttore generale dell’Asst Valtellina e Alto Lario potrebbe salutare ben presto lasciare ad altri l’importante incarico. Sarebbe un altro brutto colpo per la disastrata sanità valtellinese, alla ricerca di un nuovo riassetto, di una nuova efficienza e di un po’ di tranquillità. Dalla dirigente dell’Asst arriva solo un "niente da dire". Trabucchi, il primo a pubblicare la notizia sul suo profilo Facebook, è però certo. "Piove sul bagnato, e mi spiace – dice Trabucchi – perché tutto ciò andrebbe ad acuire la già disastrosa situazione della sanità in provincia di Sondrio. E chi verrà dopo, nei corridoi si vocifera sia la dottoressa Ida Ramponi, ci impiegherà almeno un anno per riprendere il filo del discorso… C’è un’assoluta confusione…".

Sotto il post di Trabucchi fioccano i commenti, tra i quali quelli dei due uomini di punta: il braccio destro Giuliano Pradella e quello rigorosamente sinistro Gerlando Marchica. "Un altro direttore generale… che ci impiegherà due anni per capire come è fatta la Valtellina – ironizza Marchica - dopo le foto di rito coi sindaci dell’Alta Valle e quella inutile con la commissione della Conferenza dei sindaci". Amareggiato il dottor Pradella: "Non posso nascondere la delusione. Avevamo visto con fiducia una dirigenza “dei nostri“ (Fumagalli è valtellinese, ndr.). Come Movimento ci siamo proposti mettendo a disposizione la nostra competenza sanitaria, organizzativa, giuridica, sindacale. Tutto inutile. Nessuna richiesta di chiarezza sui presidi è stata accolta. Forse ha influito la diffidenza nei nostri confronti motivata dal contrasto con i sindaci. Sindaci assenti sulla sanità e fissati su bufale, come quella della Fondazione Morelli, atte a distrarre l’utenza e dare l’impressione di fare qualcosa. Sindaci avvinghiati a parti politiche che hanno proposto la chiusura del Morelli senza ravvedersi. La situazione dell’assessorato regionale poi è debole e promette poco di buono. Stiamo a vedere. Intanto l’utenza ha imparato ad arrangiarsi".

Fulvio D’Eri