Frontalieri, accordo approvato Vecchi e nuovi lavoratori divisi

Frontalieri, accordo approvato  Vecchi e nuovi lavoratori divisi

Frontalieri, accordo approvato Vecchi e nuovi lavoratori divisi

È stato approvato ieri il nuovo accordo tra Italia e Svizzera sui frontalieri, che manda definitivamente in pensione gli accordi del 1974 e assoggetta all’Irpef, per la parte di reddito non tassata oltreconfine, i lavoratori Italiani impiegati in Svizzera che saranno assunti dopo l’entrata in vigore dell’accordo. Siccome il provvedimento sancisce l’accordo tra due Stati l’approvazione del Parlamento italiano non è sufficiente, occorrerà la comunicazione ufficiale per via diplomatica. Intanto a Palazzo Madama la nuova legge è passata con 120 favorevoli e nessun contrario. "Dopo due anni di lavoro siamo arrivati al passaggio finale. Si tratta di un documento molto utile - sottolinea il senatore del Pd, Alessandro Alfieri - Riconosce per la prima volta la specificità delle fasce di confine entro i venti chilometri. Quindi si tratta di una conquista, anche perché abbiamo mantenuto gli impegni: mantenere inalterate le risorse destinate ai comuni di confine e allo stesso tempo tutelare i lavoratori frontalieri che hanno progettato la loro vita in base all’attuale livello di tassazione". Si dovrà infatti distinguere tra i "vecchi" frontalieri che proseguiranno fino alla pensione nel regime che era in vigore finora, quindi con la ritenuta alla fonte in Svizzera, e i "nuovi" che invece saranno soggetti a un sistema misto che prevede l’Irpef. "La vera innovazione è che costruiamo il primo esperimento di federalismo fiscale destinando l’extragettito dei nuovi lavoratori frontalieri a progetti infrastrutturali e socio economici dei territori di confine. Ora chiediamo l’impegno del governo a chiudere velocemente con la controparte elvetica l’intesa definitiva sullo smart-working".