Foro Boario, slitta il dissequestro

Tirano, ieri il sopralluogo del magistrato che indaga. Serve il campionamento dell’area con i sigilli

Migration

di Michele Pusterla

Si è svolto ieri mattina - durato circa tre ore - l’annunciato sopralluogo all’area del Foro Boario di Tirano. I progetti di sviluppo sono da tempo fermi al palo (si vorrebbe realizzare una moderna palestra, ma non solo), in quanto la superficie è da metà febbraio sottoposta a sequestro nell’ambito di un’indagine dei Carabinieri Forestali, coordinata dalla Procura di Sondrio.

Ieri a effettuare il sopralluogo c’erano il magistrato titolare del fascicolo, Stefano Latorre, il sindaco della cittadina al confine con la Svizzera, Franco Spada, il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, tecnici dell’Arpa, investigatori Forestali, legali, addetti dell’amministrazione provinciale.L’area è di circa 10mila metri quadrati e c’è il forte sospetto che lì sia avvenuto l’interramento di materiale inquinante, in particolare lastre di Eternit. L’amministrazione comunale, invece, nel ribadire la correttezza del proprio operato e, in caso emergessero irregolarità, dichiarandosi sin da ora parte lesa, vorrebbe il dissequestro, per potere dare finalmente avvio al cantiere, da troppo tempo bloccato.

Ma occorre procedere con prudenza. L’ha fatto intendere il magistrato il quale vuole sapere, con precisione, cosa ci sia realmente sotto il terreno. C’è dell’amianto, come taluni sospettano fortemente da tempo ? Sono stati interrati quantitativi di materiale nocivo ?Per saperlo occorre procedere alla campionatura dell’area che si sarebbe deciso di allargare, di estendere, per un’opportuna verifica, per non lasciare nulla di intentato. Il Comune aveva sollecitato un sopralluogo degli inquirenti e il sostituto procuratore ha voluto accontentare il primo cittadino Spada che, all’esito del sopralluogo, probabilmente avrà capito che si sono persi diversi mesi preziosi, rispetto a quando gli esperti di Arpa gli avevano consigliato di provvedere a redigere un piano di campionamento dell’area che avrebbe poi dovuto essere sottoposto all’approvazione della stessa Arpa, prima del via ai lavori. Non si è, invece, fatto. E così ora il campionamento, quasi sicuramente, si dovrà effettuare su un perimetro più ampio, rispetto a quello iniziale che non comprendeva, in un primo momento, la piazzola che accoglie i rifiuti conferiti, in attesa del ritiro da parte di Secam. Si tratterà, pertanto, all’esito della campionatura, capire se sarà sufficiente una semplice rimozione dei rifiuti trovati e loro conferimento in una discarica autorizzata o se, invece, si dovrà procedere con una bonifica vera e propria. In quest’ultima ipotesi, la peggiore, i tempi per dare inizio al cantiere si allungherebbero di parecchio. Ma siamo certi che il sindaco di Tirano sposi, in ogni caso, la causa della sicurezza ambientale e della salute, per il bene dei suoi amministrati.