
Uno dei déhor presenti da qualche tempo a Morbegno grazie alla Fondazione Promor
Morbegno (Sondrio), 27 settembre 2020 - «Siamo stati noi a contattare gli esercenti e a sottoporre loro un’occasione irripetibile. In tutto sono stati 16 i titolari di bar e ristoranti che hanno aderito all’iniziativa dei dehor a modulo. Pagano solo il 20% sul primo modulo, con contributo a fondo perduto dell’80%, e 60% sul secondo. L’allestimento lo abbiamo affidato allo studio Coeso dell’architetto Giordano Buzzetti. Il nostro è un aiuto, un incremento all’attrattività della città: questo è il nostro scopo", spiega l’avvocato Alberto Gerosa, presidente della Fondazione Promor di Morbegno che per la ripartenza, dopo il lungo lockdown, è scesa direttamente in campo non solo a parole, ma con i fatti. Ma il posizionamento dei dehor,in estate, ha scatenato anche alcuni mal di pancia. Alcuni residenti, infatti, temendo gli effetti negativi di un possibile aumento della movida si sono rivolti a un avvocato. "Abbiamo chiesto l’intervento del legale - affermano alcuni residenti - perché volevano imporre il senso unico in via Fabiani per mettere i dehor. E l’avvocato ha scritto al Comune e chiesto di annullare in autotutela quella decisione perché non corrisponde all’interesse pubblico. E, inoltre, il nostro avvocato è intervenuto a tutela di alcuni residenti in via Romegialli perché il dehor ingombrava la strada, al punto da non permettere la circolazione dei veicoli. Lo hanno sistemato, tagliandone un pezzo".
Il legale dei residenti si è rivolto in questi termini all’ente pubblico: "La richiesta è motivata dall’esigenza, dei miei assistiti, di avere piena conoscenza dei fatti, al fine di chiedere la revoca in autotutela o, in caso di rigetto, al fine di un’eventuale impugnativa delle autorizzazioni in quanto l’occupazione del suolo pubblico e la posa dei dehor, da parte dei pubblici esercizi di via Romegialli, arrecherebbe aggravio al già intollerabile disturbo notturno". "Non è un problema nostro - dice il presidente di Promor - ma del Comune. C’è di mezzo l’occupazione del suolo pubblico. Per ogni dehor c’è una pratica edilizia a cui attenersi: in partenza ne è stata fatta una pilota. Si devono contemperare gli interessi alla promozione dell’immagine turistica con le esigenze, sacrosante, dei residenti. C’è il nostro finanziamento di 250mila euro per l’intero arredo urbano". Ci sono dei nodi che il numero uno della Fondazione spera vengano presto sciolti. "0ggi, purtroppo, ci troviamo ancora nella grossa difficoltà logistica dei parcheggi - aggiunge l’avvocato Alberto Gerosa - e confidiamo venga risolto al più presto, dall’amministrazione di Morbegno, con l’intervento nell’area di Sant’Antonio, intervento al quale non si esclude seguano iniziative di sostegno da parte di Promor".