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Dal borgo ai tre musei I tesori del Sacro Monte riaprono le loro porte

Riparte la stagione turistica e culturale del Patrimonio dell’Umanità. L’impresa sociale varesina Archeologistics si attende grandi numeri.

Dal borgo ai tre musei I tesori del Sacro Monte riaprono le loro porte

Riparte la stagione turistica e culturale del Sacro Monte di Varese, un luogo sempre più apprezzato da turisti da Nord Italia e Svizzera, riconosciuto Bene Patrimonio dell’umanità dall’Unesco fin dal 2003.

Dopo la chiusura invernale, questo weekend riaprono tutte le attrazioni del borgo: la Casa Museo Pogliaghi, il Museo Baroffio e la Cripta del Santuario. Tre beni che raccontano secoli di storia, arte e devozione con opere di assoluto valore. A gestirli è l’impresa sociale varesina Archeologistics, che si attende una stagione con numeri importanti. "Dopo la pandemia, abbiamo finalmente riscontrato un ritorno ai grandi numeri di visitatori – spiegano le guide – Il borgo e i musei sono di nuovo popolati da famiglie e pellegrini".

L’attività culturale non si è fermata del tutto d’inverno: da Milano e dal Piemonte ma anche dall’estero, nei mesi di chiusura tanti gruppi hanno chiesto visite straordinarie. In questo periodo sono inoltre numerose le attività dedicate alle scuole, che popolano la Via Sacra scegliendo il Sacro Monte come meta di una gita. La Casa Museo Lodovico Pogliaghi è la residenza eclettica dell’artista milanese, autore della porta del Duomo. Le sale racchiudono le sue opere e la sua ricca collezione di reperti archeologici egizi, greci, etruschi e romani nonché tappeti, opere dall’Estremo Oriente e oreficeria. Il Museo Baroffio custodisce l’omonima collezione, con opere dall’Epoca romanica fino al Settecento, la raccolta del Santuario e la collezione Macchi, con una sala dedicata ad artisti contemporanei quali Matisse, Guttuso, Bodini, Carpi e Longaretti. La Cripta del Santuario è invece l’antica chiesa del IX-X secolo. I restauri conclusi nel 2017 hanno riportato alla luce affreschi quattrocenteschi e resti che riportano ai primi secoli di vita di questo importante luogo di culto.

Inoltre da oggi a sabato 25 il Centro Espositivo Monsignor Pasquale Macchi alla Prima Cappella ospita la mostra fotografica di Marco Baroni dedicata alla Ferrovia della Valmorea.

Lorenzo Crespi