
di Giovanni Chiodini
Subito superato il Ticino in direzione del Piemonte, oltre il verde dei boschi, comincia a stagliarsi la sagoma della cupola di San Gaudenzio (santo patrono della città), l’immagine simbolo di Novara, opera dell’architetto neoclassico Alessandro Antonelli. Nato a Ghemme, Antonelli (1798-1888) è sempre stato molto legato al suo territorio, tanto da aver firmato molte costruzioni non solo nella città ma anche nelle immediate vicinanze.
La cupola e la porta principale della basilica di San Gaudenzio, Casa Bossi e alcune parti del Duomo della città sono testimonianza dell’affetto profondo che lo legava alla città, nonché motivo di vanto e patrimonio artistico e culturale da preservare. Da qualche settimana è possibile visitare la cupola seguendo un percorso inedito e spettacolare, grazie alla collaborazione tra l’impresa culturale Kalatà, il Comune e l’Atl della Provincia di Novara. Attraverso l’allestimento e la messa in sicurezza di un nuovo percorso che consente ai visitatori, dotati di elmetto e imbrago, di entrare nel cuore di questo eccezionale capolavoro architettonico. Attraverso
Attraverso spazi finora mai aperti al pubblico, è possibile oggi rivivere l’affascinante storia della cupola di San Gaudenzio e godere di punti di vista esclusivi all’interno del monumento. Dai grandi colonnati che abbracciano l’edificio e dalla guglia posta a 100 metri di altezza, si potrà ammirare uno splendido panorama sulla città e far correre lo sguardo dalle Alpi fino ai grattacieli di Milano. Le visite, accompagnati da una guida e da un responsabile della sicurezza, si svolgeranno il venerdì, il sabato e la domenica con turni alle 9.30, 11.30, 14.30, 16.30 e 18,30. Per prenotare la salita alla cupola occorre contattare il numero 0174.330976 o inviare un’e-mail all’indirizzo booking@kalata.it. Ma come detto in tutto il Novarese e in Valsesia si trovano sue testimonianze. In campo religioso l’architetto ha firmato la parrocchiale di Oleggio, lo scurolo della beata Panacea a Ghemme, quello di sant’Alessandro a Fontaneto d’Agogna, la chiesa di Borgolavezzaro, quella di Bellinzago e il santuario di Boca. In ambito civile l’asilo di Bellinzago, la casa Antonelli e il cimitero di Maggiora, la villa di caccia e il museo etnografico di Romagnano Sesia.