Chiusure anticipate o ritocchi dei prezzi: "Aumenti del 20 per cento"

Alberghi in grosse difficoltà per i costi energetici. In allarme i gestori di impianti. sull’uso dei cannoni da neve

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Se negli ultimi due anni è stato il Covid a rovinare la stagione invernale, adesso gli operatori turistici sono con il fiato sospeso per il cortocircuito innescato dai rincari energetici, l’inflazione, la riduzione di rotte aeree low-cost e il caro benzina.

"Si sta concludendo una stagione estiva molto positiva, ma i rincari energetici rischiano di rovinare quella invernale – spiega il direttore del Consorzio turistico Sondrio e Valmalenco, Roberto Pinna (nella foto) –. Ci sono già giunte comunicazioni di chiusura anticipata per alcune attività ricettive. Non sono assolutamente sostenibili le bollette energetiche di questo ultimo periodo, che in alcuni casi hanno superato il 300% rispetto allo stesso consumo dello scorso anno, e in tanti non sapranno come reggere nei mesi a venire".

Se gli alberghi rischiano di andare in crisi per i costi proibitivi del gas, i gestori delle piste temono ulteriori aumenti dell’elettricità che già oggi rende proibitivi i costi degli impianti di risalita e l’utilizzo dei cannoni da neve. È praticamente certo un rincaro del 20% del costo dei soggiorni rispetto alla passata stagione, ma potrebbe non bastare. "C’è chi sta prevedendo di aggiungere al costo del pernottamento quote in percentuale per il consumo energetico per l’utilizzo del condizionatore e il consumo del gas metano. Sono destinati ad aumentare anche i costi di affitto delle case vacanza e degli appartamenti, iniziano già a comparire annunci su alcuni dei maggiori portali di prenotazione, che indicano un prezzo aggiuntivo per i consumi energetici – aggiunge Pinna – come pure si sente parlare già di possibili chiusure stagionali anticipate per alcune strutture che negli anni passati, soprattutto pre-pandemici, avevano prenotazioni confermate fino ad aprile inoltrato". A questo va aggiunto il rischio di un’anticipata riduzione sui servizi degli autotrasporti privati, penalizzati dal rincaro del carburante.

L’aumento alla pompa di benzina e gasolio – conclude il presidente – potrebbe incidere su quella fetta di mercato legata al turismo organizzato sia italiano che estero. Penso alle settimane bianche delle scuole, oppure alle escursioni, le gite e i viaggi organizzati. Riduzioni che rischiano di pesare non poco per le nostre destinazioni. Insomma c’è il rischio palese di vanificare gli incrementi di questa estate 2022 e di ritrovarsi di nuovo in una crisi economica per il turismo del territorio".

Roberto Canali