A Sondrio il 56% di case disabitate: la Valtellina prima in Italia per case sfitte

E’ quanto emerge da una ricerca della Fondazione OpenPolis. I motivi dello spopolamento

Un cartello

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Sondrio, 14 dicembre 2023 – La Valtellina è l'area con la più alta percentuale di case senza residenti abituali in Italia. Oltre la metà delle abitazioni, per l’esattezza il 56,1%, non risulta permanentemente abitata nel 2021. È quanto emerge da una ricerca della Fondazione OpenPolis che fotografa la situazione nel paese.

Complessivamente sono 9,6 milioni le case che non risultano permanentemente abitate in Italia, in pratica il 27,2% su un totale di 35,3 milioni. Un indicatore utile per valutare gli effetti dello spopolamento di certe aree e, per contro, la sovrappopolazione di altre zone. Per la Valtellina non si tratta di una novità, visto che già in passato è risultata la provincia lombarda col maggior numero di case vuote, mentre Milano, al contrario, sfiora il pieno utilizzo. Nel 2016 la provincia di Sondrio, anche in virtù della presenza di seconde case di villeggiatura, risultava terza in Italia per numero di case non occupate, con una percentuale del 49,7%, salita nel 2021 al 56,1%.

A livello nazionale è del 34,9% l'incidenza di case non permanentemente abitate nelle isole, la macroarea italiana con la quota più alta. Seguono il sud (32%), il nord-ovest (26%), il nord-est (23,1%) e il centro (22,3%). Il Mezzogiorno è quindi la zona del paese dove ci sono meno abitazioni occupate da almeno un dimorante abituale. Dopo la Valtellina, è la provincia alpina di Aosta (56%) quella con la maggiore quota di abitazioni senza dimoranti abituali. Segue L'Aquila (53,2%) che registra dinamiche particolari, anche a causa delle attività di ricostruzione post-sisma. Si registra invece l'incidenza minore a Prato (7,8%). Mentre è del 56,3% l'incidenza delle abitazioni non permanentemente occupate nei comuni ultraperiferici, i più distanti dai servizi. Il valore è in diminuzione man mano che ci si avvicina ai centri. Se nei comuni periferici si assesta al 47,9% e in quelli intermedi al 37%, nei comuni cintura è pari al 24,2%, nei poli intercomunali al 23,3% e nei poli al 16,9%. Le percentuali rispecchiano quindi la tendenza della popolazione di spostarsi verso le zone più urbanizzate del paese.