
Carlo Bonini (frame video YouTube TeleUnica)
Sondrio, 16 ottobre 2022 - E' morto l'ultimo alpino valtellinese sopravvissuto alla Campagna di Russia. Si tratta di Carlo Bonini, classe 1922, di Traona. L'anziano aveva festeggiato i 100 anni nella baita degli alpini l' 11 settembre scorso.
L'annuncio della scomparsa è arrivato da Gianfranco Giambelli, presidente della sezione provinciale Ana di Sondrio: "Ha messo lo Zaino a terra ed è andato avanti". La cerimonia funebre si terrà nella chiesa parrocchiale di Sant' Alessandro a Traona martedì 18 ottobre alle ore 10.
La storia di Carlo
Stando a quanto si legge sul sito internet dell'Associazione Nazionale Alpini – Sezione Valtellinese, dopo un’infanzia felice e spensierata in famiglia a Traona, il 17 Gennaio 1942 Carlo Bonini detto Carletto appena compiuto 19 anni e qualche mese, viene chiamato per il servizio militare a Merano nella Caserma Rossi nel corpo degli alpini. A Merano comincia l’addestramento militare e immediatamente dopo il fatidico giuramento viene trasferito ad Almese (To) per un addestramento più impegnativo poiché Carletto e altri sono destinati al fronte russo. Così, il 22 Luglio 1942 si parte: dopo Verona si varca il confine italiano al Brennero entrando in Austria, poi in Polonia successivamente in Ucraina, in Bielorussia e infine a est verso il Caucaso.
Purtroppo però il fronte bellico del Don vacilla, la divisione di fanteria Sforzesca impegnata su quel fronte è in gravissima difficoltà, per cui occorrono rinforzi freschi, così Carletto con altri migliaia di alpini vengono dirottati sul grande fiume. Li comincia il vero battesimo di guerra ,col grande freddo ma soprattutto col martellante fuoco nemico in quei luoghi Carletto con i suoi commilitoni rimarranno fino alla fine di ottobre sostituiti successivamente in quella zona di guerra da una divisione rumena. Ma non c’è tregua per Carletto e per altri migliaia di alpini così molti del Morbegno sono costretti a spostarsi rapidamente più a nord a circa 70 Km da Mosca. Ovviamente anche qui la permanenza sul fronte è stata inenarrabile tant’è che moltissimi alpini cominciano a soffrire non solo la fame ma comincia ad avanzare il problema dei primi grandi congelamenti.
Tra importanti combattimenti, il freddo, il vestiario e l’armamento sempre più esiguo e malfunzionante, il 17 Gennaio del 1943, arriva il perentorio ordine di ritirarsi al più presto dal fronte di guerra, perché ormai l’armata russa è al contrattacco nella riconquista dei suoi territori. Comincia così la lunga marcia nella sterminata steppa russa con 20-30-40 gradi sottozero . L’ultimo grande e famoso scontro alla fine di gennaio a Nikolajevka e a Warwarowka, è l’emblema della grande caparbietà e volontà dei pochi alpini rimasti, per sfuggire ad un più triste destino. Da li in poi la marcia continua sempre insidiosa e pericolosa per altri centinaia di chilometri, finchè Carletto e gli altri reduci raggiungono prima a Minsk poi Vienna ed infine in Italia a Tarvisio e poi Udine.
Il 20 Marzo del 1943 partenza da Udine per rientrare a Traona. Ma a Carletto il destino ha riservato altro: il 1 maggio del 1943 viene nuovamente richiamato al servizio militare sempre a Merano. Si riparte quindi, per Merano poi a S. Candido fino al 22 Luglio, quindi a Monfalcone (Gorizia) fino al 15 Agosto. Di nuovo su al Brennero con l’incarico di vigilare sui treni nella tratta da Varna a Fortezza, infine a Silandro sempre con la sua amata 44° compagnia. A Silandro Carletto, ha vissuto fino alla prima settimana di settembre accampato in una foresta in prossimità della cittadina altoatesina.
L’evento storico e tragicomico dell ‘8 settembre con le intuibili conseguenze che poteva provocare sulla situazione nazionale, hanno suggerito a Carletto e a molti altri commilitoni di lasciare con immediatezza l’alto Adige e tentare un definitivo e meritato ritorno a casa. Decisione sofferta ma vincente , così a Belluno viene abbandonata la divisa militare e indossati i panni civili, Carletto Bonini del 5° Reg. Alpino, del battaglion Morbegno e reduce di Russia, il 13 Settembre 1943 rimette finalmente piede nella sua amata Traona tra i suoi cari.