Capannone dato alle fiamme. L’imprenditore dal gip tace

Taurino è accusato di essere il mandante del rogo

SONDRIO

Un’udienza durata pochissimi minuti. Il tempo per verbalizzare che l’indagato si avvaleva della facoltà di non rispondere. Come anticipato nell’edizione in edicola ieri da “Il Giorno”, l’imprenditore Andrea Taurino - difeso dall’avvocato di Sondrio Francesco Romualdi - ha fatto scena muta davanti al giudice del Tribunale del capoluogo Fabio Giorgi nell’interrogatorio di garanzia. Il magistrato ne ha preso atto e l’arrestato è tornato ai domiciliari. Taurino, secondo gli inquirenti, è ritenuto il mandante del rogo doloso al capannone di Castione andevenno della sua ditta che si occupa di sicurezza sul lavoro, la Work Safety. Il movente? Riscuotere i soldi della maxi assicurazione che l’imprenditore aveva acceso sull’immobile alle porte di Sondrio (in affitto) e sulla merce custodita all’interno.

Taurino, tramite l’avvocato Romualdi, si è sempre proclamato vittima. Per l’incendio - in tempi rapidissimi - furono arrestati dai carabinieri gli esecutori materiali e un fiancheggiatore, tutti residenti in provincia di Milano.

Poi l’importante svolta.