FULVIO D’ERI
Cronaca

Cantieri insostenibili. Elettrificare il Besanino adesso costa il doppio

Lecco, negli ultimi tempi i prezzi delle materie prime sono lievitati "La spesa dell’intervento a chilometro sulla linea è di quattro milioni e mezzo".

Cantieri insostenibili. Elettrificare il Besanino adesso costa il doppio

Raddoppia il prezzo del biglietto dell’elettrificazione della linea ferroviaria Lecco–Como. L’intervento per consentire ai convogli della Besanina di marciare alimentati ad energia elettrica invece che a nafta, al posto degli 80 milioni inizialmente preventivati, ne costerà 160. A conti fatti, la spesa per elettrificare con annessi e connessi i 36 km della Lecco–Como sarà di 4 milioni e mezzo al chilometro. Agli 80 milioni in più per la Lecco–Como, bisognerà poi aggiungerne altrettanti per la Molteno–Monza, per un investimento complessivo ulteriore di 160 milioni e totale di 260 milioni di euro. E tutta colpa dei rincari delle materie prime. Lo spiega il consigliere dem lecchese Gian Mario Fragomeli, che ieri al Pirellone ha partecipato all’audizione dei vertici di Rfi in V Commissione Infrastrutture e Mobilità. "Ho scoperto che gli aumenti dei costi delle materie prime, pari al 42%, hanno fatto lievitare il finanziamento dell’elettrificazione della Como–Lecco – comunica il consigliere regionale del Pd -. In sostanza, gli 80 milioni già stanziati servono per i lavori sulla tratta Como–Molteno, ma ne servono altrettanti per la tratta Molteno-Lecco, ancora tutta da finanziare. Inoltre, finalmente sappiamo anche che per finanziare il tratto da Molteno a Monza servono ulteriori 80 milioni.

Insomma, in sostanza, è emerso che per elettrificare tutto vanno trovati 160 milioni di euro". Il progetto tra Lecco e Como prevede intanto l’elettrificazione tra Albate e Molteno, dove si dovrà mettere mano a 2 delle gallerie e 8 cavalcaferrovia. Poi toccherà al tratto tra Molteno e Lecco di 14 km che passano anche attraverso 4 gallerie e sopra 3 cavalcavia. Il consigliere ne ha approfittato pure per chiedere conto ai dirigenti di Rfi della situazione della stazione di Lecco che risale alle seconda metà dell’800 e mostra gli anni che ha, e battere cassa per migliorarla. "Occupandosi anche del potenziamento le stazioni, ho evidenziato che quella di Lecco è ben poco qualificata quanto a infrastrutture a riparo dei viaggiatori, costretti a stare sotto l’acqua o ad aspettare i treni nel sottopasso - annuncia Fragomeli -. Ho chiesto un impegno per migliorare la qualità della sosta in stazione e un intero restyling. I dirigenti hanno accolto la mia istanza e credo che se ne faranno carico in modo serio".

Daniele De Salvo