“Camping no stress“, delegazione degli ospiti dal prefetto

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Dopo tre settimane sulle montagne russe è quasi tornata alla normalità la situazione al "Camping no stress" di via Cecilio dove, nonostante l’ordinanza di sgombero del Comune, continuano a vivere oltre una quarantina di ospiti. "Non abbiamo nessuna intenzione di andarcene - spiega Fabio Rossi che è diventato un po’ il portavoce dei residenti del camping - anche perché non siamo qui gratis, ognuno di noi paga per l’occupazione dei bungalow e come ho spiegato a suo tempo anche il sindaco non siamo né emarginati né irregolari. Non è colpa nostra se a Como e in provincia è difficile, se non impossibile, prendere un alloggio in affitto senza essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato". Così i bungalow per tanti sono diventati non un ripiego, ma una vera e propria soluzione abitativa.

"Dopo l’incidente capitato a gennaio (quando uno degli ospiti era rimasto intossicato dalle esalazioni di monossido dell’impianto che serve a raffrescare in estate e riscaldare in inverno, ndr.) la direzione del campeggio è immediatamente intervenuta, recependo anche le istanze del Comune, per la messa a norma degli impianti. Ormai tutti i bungalow sono stati sistemati ed è stato sostituito anche il quadro elettrico e gli allacciamenti per l’acqua". I lavori sono stati compiuti durante il giorno nel rispetto degli ospiti. "Il privato ci ha dato delle risposte, chi ci ha deluso invece è il Comune - conclude Rossi - Finora non ci hanno offerto nessun tipo di soluzione, se non l’invito ad andarcene, ma questa è la nostra casa. Su 70 persone che vivevano qui erano pronti a dare una mano al massimo a otto di noi, addirittura hanno detto che ignoravano il fatto che il campeggio fosse aperto anche in inverno quando, in passato, più volte sono venuti qui i vigili e alcuni ospiti sono stati indirizzati qui dalle assistenti sociali". Il 3 marzo una delegazione degli ospiti del campeggio incontrerà il prefetto. R.C.