SARA BALDINI
Cronaca

Brienz, il paesino svizzero che vive in un incubo senza fine: “Allarme frana: può seppellirlo”

La piccola frazione dei Grigioni svizzeri, vicino alla Valchiavenna, di nuovo evacuata totalmente. La massa di detriti che incombe dal 2023 “ha reagito alle piogge” e potrebbe produrre “una rapida colata”

Il 16 giugno del 2023, a paesino evacuato da oltre un mese, la parete era crollata riversando a valle un’impressionante colata di materiale roccioso

Il 16 giugno del 2023, a paesino evacuato da oltre un mese, la parete era crollata riversando a valle un’impressionante colata di materiale roccioso

Sondrio, 22 giugno 2025 –  Brienz come Blatten? Impossibile, in queste ore nei Grigioni non pensare a quanto accaduto neppure un mese fa a nel Canton Vallese, dove il crollo di un ghiacciaio il 28 maggio ha completamente sommerso il piccolo villaggio di Blatten, i cui 300 abitanti per fortuna erano stati evacuati in anticipo. Tre milioni di metri cubi che hanno cancellato dalla cartina geografica e dal panorama alpino il paesino. Esattamente quel che potrebbe succedere nelle prossime settimane a Brienz, non lontano dal confine con la Valchiavenna, evacuato dallo scorso novembre e tornato nella cosiddetta “fase rossa” perché, stando alle previsioni dei geologi, “la zona detritica che si trova sopra le case ha reagito alle piogge delle ultime sei settimane e il rischio di una frana di grandi dimensioni e di una rapida colata detritica è aumentato significativamente”.

Inaccessibile sino a nuovo avviso, Brienz era stato evacuato per la seconda volta nel novembre scorso, dopo gli oltre 52 giorni in primavera, a causa della minaccia di un ghiaione instabile. Da inizio maggio di quest’anno, con il passaggio dalla fase rossa a quella arancione, gli abitanti e i proprietari di seconde case erano potuti tornare in paese, ma soltanto fra le 9 e le 19. “Visite giornaliere” rese possibili dal fatto che “la velocità dello scivolamento” era scesa sotto i dieci centimetri al giorno. Ora, però, si fa di nuovo marcia indietro. Troppo alto il rischio di un nuovo, devastante, distacco.

La zona denominata Plateau situata in cima al pendio instabile preoccupa parecchio i geologi. Il Plateau est rappresenta circa 0,6 milioni di metri cubi, ha precisato Stefan Schneider, geologo e responsabile del Servizio di allerta precoce del Comune di Albula, di cui Brienz è frazione. “L’eventuale discesa del Plateau Est può far muovere le aree sottostanti”, ha aggiunto. “Tali zone sono il cumulo di detriti, stimato a circa 1,2 milioni di metri cubi e l’area denominata ’isola’, che consta di circa 0,4 milioni di metri cubi. Nel peggiore dei casi, fino a 2,2 milioni di metri cubi di roccia potrebbero precipitare verso il villaggio e proseguire in direzione dell’Albula, causando gravi danni”. Le simulazioni al computer mostrano che l’intero villaggio potrebbe essere sepolto. In determinate condizioni anche solo un milione di metri cubi di roccia potrebbe distruggerlo, di conseguenza non è escluso – tutto dipenderà dal meteo – si possa passare addirittura alla “fase blu”. Oltre al villaggio, in questo caso verrebbero chiuse anche le strade cantonali circostanti e la linea della Ferrovia retica.

Gli abitanti di Brienz da anni fanno i conti con questa minaccia incombente, dopo che già il 16 giugno del 2023, a paesino evacuato da oltre un mese, la parete era crollata riversando a valle un’impressionante colata di materiale roccioso, il cui impeto si era fermato a pochi metri dal centro abitato. Un centro ora fantasma, ma ancora esistente, a differenza del disastro del villaggio alpino di Blatten, dove a causa della frana i residenti hanno perso tutto.