Brescia e Bergamo capitali delle arti "Gli italiani se ne innamoreranno"

Il capo dello Stato loda le due città colpite duramente dalla pandemia e risorte nel nome della cultura

di Federica Pacella

Quattro minuti di applausi per il presidente Sergio Mattarella: così Brescia ha iniziato il suo anno di Capitale della Cultura con Bergamo. Una città che ieri, di fronte all’arrivo del Presidente della Repubblica, al centro transennato e ai due grandi palchi nelle piazze (Loggia e Vittoria), ha iniziato a realizzare il senso di essere Capitale della Cultura. "Un grande esercizio di libertà, cui guarderà l’intero Paese. L’augurio che rivolgo a Bergamo e Brescia, Capitale, e ai loro cittadini, è di essere protagonisti di un nuovo dialogo che guardi all’intera Italia e all’Europa", ha detto Mattarella, sul palco del Teatro Grande di Brescia, dove si è svolta la cerimonia inaugurale in parallelo con Bergamo (presente, al ‘Donizetti’, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con il sindaco Giorgio Gori e la vicesindaco Nadia Ghisalberti, mentre a Brescia è intervenuto anche il presidente della Regione Attilio Fontana). Al ‘Grande’ Mattarella non ha lesinato strette di mano ai 205 sindaci della provincia seduti in platea, ricevendo, a sua volta, applausi calorosi.

Anche fuori dal teatro, centinaia di persone lo hanno atteso ed applaudito. "Sarà l’anno in cui ci mostreremo per rendere evidente che c’è una Italia non in cima ai circuiti turistici nazionali, che tuttavia sorprende e sorprenderà i suoi visitatori, l’Italia dei Tesori nascosti", ha detto il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, ricordando come la comunità (dai commercianti ai bambini) si sia preparata per accogliere i visitatori nel 2023. Lontani, eppure sempre presenti nel video introduttivo e negli interventi, i giorni della pandemia quando, a marzo 2020, Brescia e Bergamo furono martoriate dal virus. Dopo il dramma comune, le due città hanno scelto di ripartire dalla cultura. "Ora godiamoci questo anno, facciamolo anche per chi non c’è più", ha esortato Del Bono. Dopo la cerimonia più istituzionale, oggi si entra nel vivo, con a festa più popolare (concerti, aperture dei luoghi della cultura) e con le prime mostre (al via, a Palazzo Martinengo, la mostra Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo che, per la prima volta, mette in dialogo la cultura e la produzione artistica delle due città nei quasi quattro secoli di dominazione veneziana).

"L’anno che ci aspetta – sottolinea la vicesindaca di Brescia Laura Castelletti - è costellato di incontri di rilievo, eventi aperti, un fiume di attività che mi auguro ci coinvolga tutti, bresciani e bergamaschi in primis ma non solo e invito tutto il Paese a raggiungere le nostre città, partecipare ai festival, visitare i musei e le mostre, assistere ai concerti e agli spettacoli, partecipare alle conferenze, scoprire le storie peculiari di ogni quartiere".