Bellagio celebra Lotti Alla Torre delle Arti le opere dedicate al lavoro

Nello spazio della Perla del Lario va in scena un virtuale nuovo incontro a distanza con quel Marinetti conosciuto centodieci anni fa.

Bellagio celebra Lotti  Alla Torre delle Arti  le opere dedicate al lavoro

Bellagio celebra Lotti Alla Torre delle Arti le opere dedicate al lavoro

Aveva 19 anni Betto Lotti, quando tra novembre e dicembre del 1913 espose per la prima volta, a Firenze in un locale di via Cavour 86, assieme ad Ottone Rosai allora diciottenne con cui condivideva lo studio. Nei pressi, nella Libreria Gonnelli, si teneva in quei giorni la mostra futurista di Lacerba e Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Filippo Tommaso Marinetti visitarono e apprezzarono la mostra dei due giovanissimi pittori. Lotti sviluppò la sua ricerca artistica in un percorso coerente di pittura che lo vide poi, al rientro dalla prigionia dopo la prima guerra mondiale, ben presente e attivo al Caffè delle Giubbe Rosse a Firenze con i maggiori artisti e intellettuali toscani dell’epoca. Una premessa che rende singolare la mostra a lui dedicata fino al 21 maggio alla Torre delle Arti di Bellagio, in cui va in scena un virtuale nuovo incontro a distanza con quel Marinetti conosciuto centodieci anni fa, che proprio nella cittadina sul lago di Como morì il 2 dicembre 1944, dopo avervi trascorso l’ultimo mese di vita. "La mostra – spiega il curatore, Luigi Cavadini - affronta con una carrellata di opere una parte dei temi che l’artista ha sviluppato nella sua ampia produzione, e documenta anche le tecniche utilizzate nel tempo che, partendo dal disegno, si sposta su chine e inchiostri spesso acquerellati, sugli acquerelli e una pittura che nulla ha da invidiare ai pittori suoi contemporanei più noti".

Ci si inoltra così in un viaggio che accosta tre diversi mondi: il mare e i pescatori, la campagna e le mondine. Infine una sala è dedicata ai grandi cantieri di inizio secolo raccontati con disegni e acqueforti di grandi dimensioni. Siamo alla metà del secondo decennio del ‘900: Lotti ha vent’anni o poco più. Nel 1936 si trasferisce a Como, dove sarà per quasi trent’anni docente di disegno, continuando a confrontarsi nella sua pittura con la realtà di tutti i giorni. Salita Plinio 25, ingresso libero da lunedì a venerdì 10.30 - 13.30 e 14.30 - 17.30, sabato e domenica 11.00 - 18.00. Paola Pioppi