
Assolti gli imputati per l'incendio della palazzina in via Brigata Orobica
Incendio della palazzina in via Brigata Orobica: gli imputati sono stati assolti. Il furioso rogo risale al 4 gennaio 2019, numerosi gli evacuati dall’edificio, a lungo rimasto inagibile e con una donna che ancora non ha potuto fare rientro nel suo alloggio. Ingenti i danni, il tetto non è ancora stato riparato dopo 4 anni e mezzo. Tre le persone a giudizio, di più inizialmente gli indagati dalla Procura allora diretta da Claudio Gittardi. Al termine di diverse udienze (sono costituite varie parti civili: l’avvocato Paolo Tarabini per il condominio, i proprietari degli appartamenti con i legali Francesco Romualdi, Maria Rosina e Benedetto Tusa) è arrivata l’assoluzione di rogo colposo per Roberto Bertolatti, difeso dall’avvocato Renzo Pinos di Sondrio, Adriano Fontana, assistito dalla collega Alice Dell’Andrino con ufficio in città e Davide Dei Cas di Bormio, e Tino Meraviglia, difeso dagli avvocati Giulio Speziale e Alice Piccapietra con studio a Morbegno. Il Bertolatti, di Albosaggia, era direttore dei lavori ai tempi della costruzione del condominio e poi suo amministratore e, in tale duplice veste, ebbe l’incarico di controllare l’esecuzione delle opere, Fontana e Meraviglia, di Berbenno, invece, realizzarono nel 2005, in fase di costruzione del condominio, una stufa in maiolica la cui canna fumaria fu sospettata di aver dato origine al rogo sviluppatosi in una mansarda all’ultimo piano.
Il pm Giulia Alberti ha chiesto l’assoluzione ai sensi del 2° comma dell’articolo 530 del Codice di procedura penale (la formula dubitativa di un tempo, o se si preferisce l’insufficienza di prove) per i 3 e i loro legali si sono associati. Dopo essersi ritirato in Camera di consiglio, il giudice Carlo Camnasio ha pronunciato l’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”. Michele Pusterla