Arpa Lombardia, ci sono veleni sulla nomina del nuovo presidente

Blitz di una parte degli ambientalisti bresciani nella procedura per la scelta del nuovo presidente di Arpa Lombardia: al Pirellone è stata recapitata la candidatura di Imma Lascialfari, storica attivista bresciana, sostenuta da 587 firme raccolte in una settimana. A marzo, a sua insaputa, sei associazioni avevano scritto (senza ottenere risposta) al presidente Fontana ed all’assessore regionale all’Ambiente, il bresciano Giorgio Maione, per proporre Lascialfari alla presidenza di Arpa, dopo le dimissioni di Stefano Cecchin. "Solo per caso, il 26 maggio – ha spiegato Laura Corsini – abbiamo saputo del bando. Scadeva l’1 giugno: servivano 100 firme, ne abbiamo raccolte 587 firme". L’auspicio è che si tenga conto di un’indicazione che ha trovato il consenso di tanti cittadini, anche se tutti sono consapevoli che questa candidatura potrebbe creare qualche fastidio (nonostante Lascialfari sia stata candidata alle regionali nella civica per Fontana Lombardia migliore). Lo stupore dei funzionari regionali contattati per la compilazione dei moduli è stata la conferma, per gli ambientalisti, che la candidatura con le 100 firme non sia stata mai molto utilizzata. "Ho accettato – dice Lascialfari- perché lo devo a tutte le persone e ai miei figli, a cui ho sottratto tanto tempo prezioso in questi 23 anni anni di impegno gratuito per l’ambiente". F.Pa.